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Edizione provinciale di Udine


2.CATEGORIA/B - BEARZI. Allenatore nel pallone: Ivan Cigaina

Parafrasando il celebre film che ha reso famoso il mister Oronzo Canà, prendiamo spunto per presentare l’intervista dell’allenatore del Bearzi, Ivan Cigaina, che ha accantonato le scarpette da calciatore, per seguire la sua reale passione, ossia allenare. Ora allena una delle squadre con il tasso più elevato della seconda categoria e ci ha raccontato come è nata in lui questa passione per la panchina.

OVUNQUE HAI ALLENATO, HAI FATTO BENE. QUAL’E’ IL TUO SEGRETO?
Non è vero ( ride, ndr) non ho fatto bene nel Tagliamento e nel Tavagnacco per esempio. Mmm, non saprei cosa rispondere a questa domanda.

QUANDO E’ NATA IN LEI LA PASSIONE DI ALLENARE? TI ISPIRI A QUALCHE GRANDE ALLENATORE?
Ho sempre avuto dentro di me questa passione di allenare, già dai tempi in cui ero calciatore. A 25 anni giocavo e già allenavo e a 30 anni a Nogaredo, ho smesso di giocare, anche se ammetto mi dispiaceva, per cominciare ad allenare e comunque ci tenevo. C’è troppa differenza tra allenatore professionista e dilettante anche se posso dire di ammirare Zeman ma ripeto, c’è troppa differenza e non voglio che si capisca male dalle mie parole quello che intendo dire.

COME FA GIOCARE IL SUO BEARZI?
In campo tendo  sempre a mettere i giocatori nella stessa maniera. Noi cerchiamo sempre di mettere in pratica il possesso palla e le qualità che possediamo. Già l’anno scorso avevamo un livello buono di squadra e anche quest’anno cerchiamo di ripeterci, puntando molto anche sul divertimento.

LA SOCIETA’ HA OPERATO BENE SUL MERCATO ASSICURANDOSI QUALCHE GIOCATORE DELL’AURORA. UNO DI QUESTI E’ ELY ( LOUNHAPESSY, NDR). COSA CI PUO’ DIRE DI QUESTO CALCIATORE DAL PASSATO IMPORTANTE?
Si quest’anno sono arrivati parecchi giocatori che ci hanno permesso di alzare ulteriormente il nostro tasso tecnico. Ely lo conoscevo di vista e posso dire che è una spanna sopra. Sono rimasto stupito nel veder che persona umile sia e molto alla mano anche.

ATTUALITA’. IN ITALIA C’E’ TANTA PRESSIONE VERSO L’ALLENATORE, ACUI SI CHIEDONO RISULTATI IMMEDIATI. COME SI PUO’ USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE, PERMETTENDO AD UN ALLENATORE DI SVOLGERE CON TRANQUILLITA’ QUESTA PROFESSIONE?
Per lavorare al meglio, bisogna avere obiettivi chiari ad inizio stagione, avere delle aspettative comuni. Poi se non arrivano si fanno delle scelte. Io posso dire che a livello dilettantistico è allucinante essere esonerati anche se a me è successo due volte. Sarebbe molto più costruttivo cercare insieme l’errore e capire cosa non funziona. Anche se ormai nel calcio tutti si sentono allenatori e in un certo senso  è divertente così, perché ognuno ha la sua.

Allenare per passione, magari prendendo anche arrabbiature la domenica. Qualcuno può pensare: ma chi te lo fa fare! Rinunciare alle domeniche al mare o in montagna, seguire la squadra negli allenamenti durante le sere in allenamento. Ma questo è ciò che se uno ha dentro, non si può far niente. Le passioni che si hanno non devono essere accantonate, ma portate avanti. Costano sacrifici, ma alla lunga ti danno anche tante soddisfazioni.

Domenico Stoia

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  Scritto da Domenico Stoia il 15/10/2014
 

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