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Edizione provinciale di Udine


TUONA TONEATTO: "Domani comunicato su tutte le testate giornalistiche"

Alla luce degli ultimi eventi, tutta l’attenzione è stata attirata dal Flambro, dove dopo le ultime vicende calcistiche che hanno colpito la sua società, il Presidente Roland Toneatto non ci sta e si sfoga ai nostri microfoni.

"Sono molto deluso sotto tutti i punti di vista per questo campionato. Ci si dà un mucchio da fare per il bene di tutta la società, di portarla avanti con sacrifici ma poi quando vedi queste situazioni rimani basito. Ok, ognuno vede con i propri occhi, ma sentire che i due rigori dati a noi contro il Pertegada, siano inesistenti proprio non ci sto. Io ho giocato a calcio per 30 anni, gli episodi vanno e vengono e ci possono stare come no. Il primo rigore sinceramente non l’ho visto perché comunque è avvenuto durante una mischia, mentre il secondo era più che netto visto che il nostro giocatore è stato toccato in area.  Poi non è possibile che la squadra avversaria abbia protestato dal 1’ al 90’ per ogni fallo anche inesistente mentre io e il mister diciamo sempre ai nostri giocatori di lasciare stare e pensare solo a giocare. Poi non è possibile che in tre partite ci troviamo con cinque espulsioni contro  e il direttore di gara non si è neanche giustificato. Io non ho detto niente e mi ritrovo con ben sette giornate di squalifica. Il fatto peggiore è che in settimana è uscito il comunicato ufficiale e il giudice sportivo ha dato ragione all’arbitro. Praticamente il fatto era che un nostro giocatore arrivava tardi e l’abbiamo messo in lista dicendo al direttore di gara che quando arrivava veniva in panchina con il documento di riconoscimento e davanti ai dirigenti ha dato l’ok. Invece davanti al giudice si è permesso di sbugiardare ciò che i miei dirigenti e giocatori avevano sentito.  Sono deluso, perché siamo alla mercè di questi personaggi, che vengono ad arbitrare e qualcuno non sa neanche da dove arriva. Per carità, errare è umano, ma perseverare è diabolico. Si danno da fare, l’errore in buona fede ci può stare. Sono deluso dalle regole perché oggi nel calcio non si può neanche parlare perché tanto poi danno sempre ragione all’arbitro. Ha avuto il coraggio di negare per ben due volte ciò che era stato riferito da lui stesso ai miei dirigenti e giocatori, quindi io in pratica in squadra mi ritroverei con venti bugiardi. Ma invece l’unico BUGIARDO è lui! Io vorrei proprio incontrarlo anche solo per una birra al chiosco e guardandomi negli occhi mi deve dire: “ No non ho mentito!”. Io domani manderò a tutte e testate giornalistiche un comunicato e lascio poi a tutti i lettori di prendere posizione e lasciare pure i propri commenti!".

Domenico Stoia

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  Scritto da Domenico Stoia il 17/10/2014
 

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