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Edizione provinciale di Udine


SPECIALE JUNIORES PROVINCIALI - Il 3 STELLE è un'opera d'arte

Intervista esclusiva, di Marco Bernardis per Friuligol, a Roberto Labozzetta, mister degli juniores provinciali del Tre Stelle

Labozzetta di cognome ma non di fatto. Il 3 Stelle di Roberto è già un’opera d’arte. - Allena la squadra juniores provinciali del 3 Stelle.  Fotocopertina di apertura per Riccardo Crosilla e Andrea Vezzio i due bomber dei Juniores  Tre Stelle, sotto il mister.

Non possiamo definirlo un allenatore qualsiasi Roberto Labozzetta, ma “l’allenatore”. O, meglio dire, “l’allenatore dalla vittoria garantita”. Con i tre punti conquistati in casa della Pasianese, Roberto e il suo Tre Stelle sono saliti sull’ottovolante: successo numero otto in altrettante partite disputate!

Mister, state letteralmente dominando il campionato.
Come ci si sente alla guida di un carro armato?
"Sono contentissimo di tutti i ragazzi che ho a disposizione, non potrei chiedere di più. Entrano sempre in campo con il massimo rispetto per gli avversari, come ho loro insegnato, anche se si gioca con l’ultima in classifica. Con gran parte di questo gruppo, che seguo da tre anni, abbiamo vinto lo scorso anno il campionato allievi provinciali. Alcuni giocatori sono stati “promossi” in prima squadra, ne sono arrivati altri dalla Pasianese che si sono ben integrati. E’ un gruppo che sa quello che vuole; nell’ultimo anno e mezzo abbiamo perso solo una partita. La squadra è cresciuta molto negli ultimi anni. Ho giocatori molto bravi, avremo certamente altri tre o quattro rinforzi anche il prossimo anno per la prima squadra. Al 3Stelle ricopro anche i ruoli di responsabile del settore giovanile (assieme a Osvaldo Pavoni) e di direttore sportivo della prima squadra. Puntiamo molto sul settore giovanile; la prima squadra  è composta da diversi giovani e stiamo avendo ottimi risultati. Siamo primi nel campionato di Terza Categoria, come siamo primi anche nel campionato giovanissimi provinciali con nove vittorie in nove partite. La squadra degli allievi che partecipa al campionato regionale è stata invece rifatta da zero, quindi ci vuole tempo e pazienza per avere dei risultati".

Avete sempre vinto, anzi stravinto, segnando quattro, cinque o addirittura sei gol eccezion fatta per le gare con il San Gottardo (“solo” 2-0) e quella con il Real Udinest. Con la compagine giallorossa avete prevalso con il minimo scarto. Contro il Real Udinest ci mancavano diversi ragazzi. Abbiamo segnato subito, poi ci siamo fermati. Ci puo’ stare una partita non esaltante. Dove potete ancora migliorarvi?
"Non ho più gli esterni dello scorso anno, i nuovi devono ancora assimilare del tutto come intendo giocare. Ma si stanno impegnando al massimo e vedo miglioramenti ogni giorno".

Due giocatori che si distinguono in particolare nella tua squadra?
"La punta Andrea Vezzio, dieci gol in otto partite e che ha già segnato alcuni gol anche in prima squadra, e il trequartista Riccardo Crosilla. Mi danno qualcosa in più, risalta sempre chi ti fa vincere. Ho anche un gran portiere, ma tutta la squadra è di ottimo livello. Almeno dieci giocatori sono andati a bersaglio".

Quale modulo utilizzi?
"Giochiamo a trazione anteriore, puntiamo sul pressing alto e verticalizziamo molto. Giochiamo con più moduli, anche se tendo a preferire il 4-2-3-1. In fase difensiva, quando rientriamo, passiamo al 4-5-1; quando attacchiamo passiamo al 4-2-4. Proviamo diverse soluzioni, anche la difesa a tre".

Raccontaci com’è iniziata e proseguita la tua carriera di allenatore
"Ho iniziato a Codroipo nel 2000 con gli juniores regionali. Sono rimasto due anni, poi mi sono trasferito al Sevegliano (esperienza durata un quinquennio) dove ho guidato, al primo anno, anche gli juniores nazionali (gran bel campionato, ci siamo classificati nelle prime posizioni). Poi il passaggio al 3 Stelle".

Alleni i giovani perché…
"Dà soddisfazioni. Soddisfazioni maggiori rispetto ad allenare una prima squadra, composta da giocatori anche mentalmente già formati, perché insegni loro il tuo modo di vedere il calcio e li vedi crescere".

Marco Bernardis

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  Scritto da La Redazione il 26/11/2014
 

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