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Edizione provinciale di Udine


FLUMIGNANO - Lo storico presidente Deana passa lo scettro a Manià

Il massimo esponente rossoblù lascia la presidenza dopo 28 anni. Al suo successore Andrea Mania’ il compito di portare avanti la grande tradizione del calcio flumignanese.

Era il 1965 quando la prima formazione rossoblu’ partecipo’ ad un campionato dilettantistico, regolarmente affiliata. Da allora, una colonna della società e’ stato e continuerà ad esserlo nel ruolo di direttore sportivo Gio Batta Deana. Una figura che ha legato mezzo secolo della propria vita alle sorti della squadra di Flumignano.
“ Da quando e’ nata sono stato praticamente sempre un dirigente e da 28 anni ho assunto la massima carica dirigenziale. Ora era arrivato il momento di farmi da parte e lasciare ai giovani, in un cambio generazionale necessario, il compito di portare nuove idee e forze per continuare la storia della società. Restero vicino alla squadra come direttore sportivo e ovviamente legato a questa realtà per sempre. Il Flumignano resterà parte integrante della mia vita.”

Procura una certa commozzione, la voce di un uomo a cui va’ dato merito di aver dedicato tutta la propria vita, domenica dopo domenica, mese dopo mese, anno dopo anno alla squadra che ama.
“Per sapere dei movimenti di mercato e della rosa della squadra chiamate me, dal punto di vista tecnico sono io il responsabile.”

E lo faremo con estremo piacere, perche’ parlare di calcio, con gente di questa esperienza, e’ piacevole. Flumignano da questo lato e’ in buone mani. L’occasione pero’ ci porta inevitabilmente a scoprire anche chi ha ereditato la presidenza. Chi avra’ il compito di spegnere le 50 candeline con le vesti di presidente, chi avra’ l’impegno di sostituire un simbolo, chi avra’ la responsabilità di portare avanti il rinnovamento generazionale. Il nome prescelto e’ quello di Andrea Mania’, vice presidente negli ultimi tre anni, da sette nell’organigramma societario.  

Presidente a lei un’eredità pesante?
La storia ha fatto passare gli anni, c’era la necessità di portare una ventata di rinnovamento all’interno del nostro sodalizio. C’era la volonta di portare una visione societaria al passo con i tempi. Il vecchio gruppo dirigenziale che ha portata avanti in maniera fantastica i primi 50 anni di  società, aveva bisogno di trovare valide alternative per iniziare a costruire un futuro improntato sulla valorizzazione dei giovani e di attente sinergie economiche. Deana rimane una figura indelebile nel nostro organigramma, diciamo che lo abbiamo alleggerito dalle tantissime imposizioni burocatriche perche’ possa dedicarsi al calcio giocato, dove la sua esperienza e’ determinante“

Siete una delle poche società che ha un campo di proprietà?
Si, il Marchese Mangilli, ha donato all’associazione sportiva questo terreno su cui c’e’ attualmente il campo. Se da un lato costituisce un privilegio, dall’altro ci costringe a gestire una struttura come fosse casa propria. Con i lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria e tutto quello che ci ruota attorno.La gestione comporta delle uscite importanti, che devono essere regolarizzate e programmate con cura e che indubbiamente portano a degli investimenti che sottraggono risorse per altre esigenze.”

Come state operando a livello prima squadra?
“Al momento siamo rimasti un po’ indietro, in parte per colpa mia. Il mio obiettivo e’ quello di allestire una squadra giovane, che negli anni possa costuire il futuro della società. Creare un gruppo, come e’ stato nel passato, che si identifichi nei colori rossoblu. Questo ha rallentato un po’ l’operato, ma Deana sta’ lavorando in questo senso per costruire una squadra in grado di mantenere la categoria.”

Capitolo giovani, al centro del vostro programma c’e la volonta di ringiovanire, come operate?
Da qualche anno a questa parte abbiamo costituito asssieme a Bertiolo, Flambro e Talmassons, che ultimamente e’ uscito non avendo piu’ squadra,la Cometa Azzurra, che raccoglie tutti i ragazzi di queste società per fare quadrato. Considerando il sempre minor numero di ragazzi, era necessario dare vita ad una collaborazione con lo scopo finale di formare squadre competitive, unendo i ragazzi senza creare un numero esagerato di squadre in contrapposizione, che avrebbe avuto l’unico scopo di disperdere le forze.”

Divagazione sulla composizione dei prossimi gironi di promozione, qual’e’ la vostra posizione in merito?
Ho letto delle varie ipotesi, francamente a noi, per situazione logistica, andrebbe indiscutibilmente meglio rimanere nel girone con le pordenonesi. E’ molto piu’ facile una trasferta in provincia di Pordenone, che una nel triestino. Negli ultimi anni siamo sempre stati inseriti nel girone A, che ormai conosciamo sperando di rimanerci.”

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  Scritto da Gianpaolo Leonardi il 31/07/2015
 

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