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Edizione provinciale di Tolmezzo


Flavia Danelutti: "Il Carnico? Un gioiello"

A poche ore dall’atteso confronto di stasera, la consigliera regionale e “reggente” della Delegazione Tolmezzina va a ruota libera sul calcio della montagna.

“Siamo bruschi, ruvidi, ma leali. Mancano dirigenti? Vero, però è un problema generalizzato. Condanno gli episodi di violenza, diamoci tutti una regolata: ma parlandoci di più e adoperando con intelligenza i social network…”

Dall’aprile scorso comanda democraticamente il calcio della montagna. Un mandato a termine: necessario dopo le dimissioni di Michele Benedetti e destinato ad esaurirsi – accadrà, salvo sorprese, sempre possibili nella politica del pallone,  ad ottobre - al termine del più turbolento campionato degli ultimi anni. Perchè Flavia Danelutti, 42 anni (possiamo tranquillamente svelarlo, visto che sono  ottimamente portati), carnica verace, non è certo una collezionista di cariche ma, soprattutto, intende privilegiare ruoli e compiti di consigliere regionale. “Seggio” ottenuto nel 2012 con 183 voti sui 213 disponibili.

Ma prendiamo la rincorsa: quando e perché sbarca, Flavia Danelutti, nel mondo del pallone?
“Non ricordo esattamente con precisione, però successe tanto tempo fa. Cominciai a dare una mano in società (l’Ancora di Prato Carnico, ndr)  come spesso capita nelle piccole realtà di paese – spiega Flavia –  e devo ammettere che non mi spingeva nemmeno un grande entusiasmo di base. Mi introdusse mio zio: mi piaceva la situazione di donna e “mosca bianca” in un ambiente prettamente maschile. Ero seguita, aiutata e coccolata.”

E poi?
Il calcio è un mondo speciale: più lo conosci, più ci vivi, più ti assorbe e ti affascina. Cosi ho deciso di fare le cose “seriamente”, per contribuire alla crescita del movimento.” Favorevole, naturalmente, a pari opportunità più “allargate” nell’ambito del governo regionale? “Non è questo il problema. Io sono per la meritocrazia: chi ha voglia di fare e dimostra capacità è giusto venga preso in considerazione. Come in ogni campo della vita.”

Saltiamo in groppa all’ argomento del giorno: qual è lo stato di salute del calcio carnico?
“A livello tecnico direi che sta bene. Abbiamo inoltre recuperato l’Osoppo e visto nascere la Viola.  Sappiamo che si tratta di un torneo atipico ma, proprio per questo, dovete sapere che molti colleghi di altre regioni si informano sulla nostra attività. Come sempre gli apprezzamenti arrivano più da lontano che dalla realtà nella quale operi…

La carenza di dirigenti?
“Purtroppo si tratta di un problema  generalizzato, capita anche nelle società di pianura. Non è semplice, però, trovare i ricambi: non scordiamoci che, nella maggior parte dei casi, si tratta di puro volontariato.”

I reiterati episodi di “cronaca nera” non vi stanno agevolando…
”Effettivamente ne sono successe tante e tutte racchiuse in tempi brevi. In questo periodo, poi, esistono due argomenti: il mercato della bassa e il Carnico. E quindi l’attenzione mediatica è notevole. Certo, episodi come quelli di Ovaro, faccio fatica a spiegarmeli: anche perché conosco bene l’autore del gesto… Al di là dei provvedimenti disciplinari, discutibili o meno, credo che la soluzione migliore sia sempre nel dialogo: il carnico può essere brusco, ruvido, ma rimane una persona leale. Aggiungo pure che la nostra sede di Tolmezzo è sempre aperta: chi ha un problema, ci venga a trovare. Parliamoci di più e usiamo con intelligenza i social network, dove è facile accusare e altrettanto facile nascondersi...

Dicono di Flavia Danelutti: non frequenta i campi.
“E’ vero, si tratta di una mia mancanza. Ma invoco comprensione: lavoro, e tanto, sei giorni alla settimana. La domenica chiedo, dunque, il diritto al giusto riposo. O, magari, alla possibilità di dedicarmi alla nipotina. Cercherò di migliorare”.

Un carnico al femminile ?
“In generale sono ovviamente favorevole allo sviluppo del movimento, perché in Italia siamo indietro: l’imput, però, deve arrivare dai vertici. Quanto ad un Carnico in rosa, purtroppo non esistono i numeri. Ci sarebbero ragazzine dotate, in giro: il problema è che, sino alla categoria giovanissimi, possono giocare assieme ai maschi. Successivamente servirebbe una società di sbocco che, da noi, non esiste. A quel punto, o i genitori sono disposti a sobbarcarsi viaggi bi o tri settimanali a Udine o Tavagnacco, dove operano club consolidati, oppure finisce li.

L’incontro di stasera?
“Ci tengo a sottolineare che l’avremmo organizzato a prescindere dalle recenti vicende. Voglio diventi un momento di confronto tra le parti. Non solo: mi aspetto interventi costruttivi ed intelligenti da parte degli invitati. Perchè il Carnico è un gioiello. E come tale va trattato.

Qui sotto  le audio - interviste a cura di Franco Poiana a Rinaldo Beorchia e Ezio Petris Presidenti di Ovarese e La Delizia entrambe le squadre nel pomeriggio vittoriose in trasferta...

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  Scritto da Roberto Zanitti il 03/08/2015
 

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