Chi vi scrive di solito non ama autocitarsi, ma gli fece una delle prime (forse era proprio la primissima) interviste in bianconero. Era il novembre 2000 e Giampiero Pinzi, pulcino con il dna del futuro guerriero, si concesse gentilmente ai taccuini malgrado la bruciante eliminazione appena patita in Coppa Uefa al “Toumba” di Salonicco. Da ieri sera la parentesi del centrocampista romano di Centocelle si è ufficialmente chiusa: l’ex numero 66 dell’Udinese passa al Chievo, club che gli ha allungato il contratto (in scadenza il prossimo 30 giugno) sino al 2017. “E’ stata la scelta migliore per tutti – ha detto Pinzi, con la voce spezzata dalla commozione – è successo tutto cosi in fretta ma ho parlato con chi dovevo e, sia pur a malincuore, questa era l’unica strada da prendere”. I compagni ? “Mi hanno manifestato solidarietà.” Potessi indicare il top della tua avventura a Udine? “Sono stati tutti momenti belli, anni  meravigliosi, che non si possono cancellare.” E sulla vicenda è intervenuto pure Stefano Colantuono che ha incontrato alcuni rappresentanti dell’Auc e dei “Ragazzi della nord”. “Giampiero mi ha telefonato attorno alle 20.30 di ieri per chiedermi che cosa fare – ha spiegato il mister – ma io mica potevo decidere per lui. Gli ho ribadito che si sarebbe giocato il posto con tutti e che mica l’avevo messo fuori rosa…Tra me e lui c’era grande sintonia, veniamo anche della stessa terra. Non è stato certo il sottoscritto la causa di questa separazione.”

MALUMORE - Si temeva una contestazione pesante (tant’è vero che sono state allertate un paio di pattuglie della polizia) e invece, nonostante il tam tam dei social, solo una trentina di tifosi ha raggiunto lo stadio per manifestare – in maniera civilissima – il proprio disappunto. Sostanzialmente attraverso un paio di striscioni un cuore e il ritratto del loro idolo (nelle foto). Presente anche Mauro Nadalutti, il presidente del club di Cargnacco, sorto quattro anni fa e subito intitolato al giocatore. “Perdiamo una bandiera, non riesco a darmi pace - ha detto Nadalutti – Giampiero meritava di esserci nel nuovo stadio e invece non gli è stata fornita la possibilità di giocarsela alla pari con i compagni: per questo era arrabbiato. Speravamo intervenisse Pozzo e invece…nulla.”

SFREGI - Dopo la chiusura di due settori dei distinti e il paventato cambio di nome al “Friuli”, ecco dunque il terzo sfregio: almeno cosi lo considerano i tifosi. Un inizio di stagione “bollente” nella tranquilla Udine: ma i giocatori (qui più che mai) passano e il calcio è ormai – almeno per i più avveduti - un “soldificio”. Passione, cuore e bandiera sembrano termini obsoleti: e ognuno è libero – almeno quello - di coltivare la propria opinione. Accettando (o meno) le regole di quello che, ormai, non è più ufficialmente un gioco.

Roberto Zanitti

Nuova stagione sportiva alle porte... In attesa dell'applicazione ITALIAGOL - FRIULIGOL è disponibile il nostro servizio dedicato all'inserimento del risultato finale e dei propri marcatori.- Istruzioni su come interagire con la nostra redazione