Ci sono un italiano e una scozzese. Ma non è una barzelletta. Marco Nardi e Lana Clelland sono “soltanto” due attaccanti che fanno bene il loro mestiere. La punta del Tricesimo (Eccellenza) e quella di un Tavagnacco (serie A femminile) tornato ambizioso, si sono infatti meritati la prima pagina di questa domenica di calcio. Che ha un paio di belle storie da raccontare.

Quella di Nardi (classe 1989), già capocannoniere due stagioni orsono del più importante torneo dilettantistico regionale, e ora esecutore spietato di un Tricesimo non ancora bellissimo, ma comunque in fase di decollo. Oggi Marco ne ha “schiaffati” quattro (in una saporitissima macedonia di conclusioni) al malcapitato Rivignano, arrampicandosi a quota 7: ovvero più della metà delle reti realizzate (13) la passata stagione. Come dire: in attesa che il gemello Ostolidi ritrovi il top della condizione e mi aiuti a farne delle altre, mi porto avanti con il lavoro.

E’ invece uscita subito allo scoperto Lana Clelland, nazionale scozzese del 1993, che il Tavagnacco del presidente Moroso ha prelevato dalla retrocessa - e poi ripescata - Pink Bari. Dieci gol in sedici gare non sono stati sufficienti a salvare le pugliesi sul campo, ma hanno solleticato gli interessi del club friulano che, anche grazie all’innesto di Chiara Paroni e all’ ”evergeen” Brumana (senza scordare Sofia Del Stabile), ha notevolmente ampliato il suo potenziale offensivo. Ebbene, nel secondo match del proprio triangolare di Coppa Italia (le ragazze di Sara Di Filippo, sommando il precedente successo nel derby con il Pordenone, accedono al secondo turno) disputato nel pomeriggio, Clelland ha realizzato addirittura una “manita”! L’avversario? Il non trascendentale Marcon, già “malmenato” (8 – 1) la passata stagione in trasferta. Ma chi se ne importa se di fronte non c’era la difesa meno perforata del mondo: ciò che conta è localizzare con costanza la porta nemica. A proposito: sabato prossimo parte finalmente (scongiurato lo sciopero) la serie A. E a Tavagnacco scende il San Zaccaria. Lana, magari stavolta ne basta soltanto uno. E se è decisivo, meglio…

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