Sarà il Montebelluna di Gianfranco Fonti la prossima avversaria della Sacilese, sempre alle prese con le singolari uscite del presidente Francesco Baù. Che ha dichiarato, tra l'altro: "Servono rinforzi, abbiamo contattato anche Zubin e Kabine, e sono più di 30 i giocatori di serie D che si sono fatti avanti". Costano niente, del resto, le parole.
Altra sostanza esprime il tecnico del Montebelluna, Gianfranco Fonti: il cronista ritrova un personaggio che aveva imparato ad apprezzare ai tempi in cui Fonti allenava la Sanvitese, la Sanvitese di Isidoro Nosella e del mago Francesco Canella. Da allora acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, ma Fonti resta lo stesso Fonti concentrato di entusiasmo e grinta, con in più tanta esperienza e una avventura da brividi superata con coraggio: "Già, un anno fa di questi tempi venivo operato e cominciavo a combattere contro un brutto male. Fortunatamente l'ho preso per tempo, adesso sembra tutto a posto, anche se per qualche annetto bisognerà stare in campana" racconta il tecnico di un Montebelluna il quale, in fatto di gioventù, non teme concorrenti: il club trevigiano ha allestito una formazione che, dal punto di vista anagrafico, potrebbe benissimo prender parte a un campionato Juniores. Fonti ha sposato con convinzione il progetto, consapevole che non si sarebbe trattato di compiere una passeggiata: "Non stiamo facendo male, soprattutto sotto il profilo del gioco; i punti raccolti, invece, cominciano a essere pochi, nonostante tutta una serie di prove gagliarde che meritavano, tutto sommato, un pizzico di fortuna in più. Siamo stati capaci di far tremare il Campodarsego e di giocare praticamente alla pari con il Venezia. Non stiamo facendo figuracce, anzi, delle 8 sconfitte fin qui subite, 6 sono maturate con un solo gol di scarto. L'obiettivo resta quello di salvarci, impresa che considero alla nostra portata a patto di migliorare e di farlo anche con una certa velocità".
Il Montebelluna fontiano non è complesso timido o rinunciatario; paga, semmai, i problemi tipici di una formazione così giovane: "Siamo capaci di conquistarci applausi e poi di rovinare tutto commettendo ingenuità o accusando cali di concentrazione; nelle prime 5 giornate avevamo subito appena 2 reti, poi abbiamo cominciato a incassarne parecchie, ma anche a segnare con maggiore continuità. Lo sa cosa ci servirebbe? Una chioccia, anzi due: penso a giocatori come l'infinito Arcaba che per tre anni ho allenato a Padova, oppure a un Davide Giordano. Perché quello che ci manca è non solo esperienza, ma personalità, fiducia, carattere. La società si sta muovendo in questa direzione, stando attenta a non venir meno alla strategia che sta portando avanti da tempo".
Gianfranco Fonti, per altro, crede nel lavoro che sta compiendo al Montebelluna: "Ho a disposizione ragazzi dotati di buone qualità tecniche e che hanno notevoli margini di crescita. L'importante è non demoralizzarsi e ritengo che ciò non succederà anche perché abbiamo la fortuna di avere alle spalle una grande società guidata da un grande presidente: qui non ti abbandonano davanti alle prime difficoltà, ma cercano di starti vicino e di aiutarti in tutti i modi possibili".
E' curioso, Fonti, di affrontare la Sacilese: "In giro mi parlano di una squadra viva, che combatte. Per noi sarà una partita importante contro un'avversaria che sicuramente non possiamo permetterci di sottovalutare". 

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