Numeri da sballo per il Venzone, che sta mettendo in allarme le compagini più ambiziose del girone B di Seconda: i rossoblù, reduci dal fantasmagorico 5-1 inflitto al babau Cassacco hanno messo insieme 8 risultati utili di fila, dei quali 7 sono vittorie. Di più: hanno ottenuto nelle ultime quattro uscite altrettanti successi, e possono esibire la retroguardia meno perforata del girone insieme a quella del Tagliamento che li precede di due lunghezze in classifica.
I numeroni, tuttavia, non invitano quelli del Venzone a volare alti, a lanciare proclami, tutt'altro: prevale la prudenza, si preferisce viaggiare a fari spenti, lasciando il fardello delle responsabilità sulle spalle di altre formazioni. In effetti, nelle passate stagioni i rossoblù hanno sperimentato sulla loro pelle alti e bassi incredibili, scoppi di entusiasmo alternati a mazzate e testa-coda, ragion per cui è tutto un toccare ferro e parlare di una salvezza quasi raggiunta. Salvo, come afferma il responsabile della prima squadra, Paolo Tea, sottolineare che sì, il traguardo play-off comincia a fare gola: "Però voliamo bassi, sia chiaro, il campionato è ancora lungo, il girone è tosto, né esistono partite facili, dall'esito scontato, basta vedere i recenti risultati. Perché stiamo facendo così bene? Un pizzico di fortuna, che non guasta mai, ci sta spingendo; molto dipende dalla bravura del tecnico, il nostro Pittoni, un allenatore completo, che lavora sul gioco, sulla gestione del possesso palla e sull'affinamento delle qualità tecniche dei singoli. Inoltre, è uno che sa dare la carica, stimolare, spronare in continuazione. I giocatori, naturalmente, ci stanno mettendo molto del loro".
Un punto fondamentale però risiede nella strutturazione della rosa della squadra: "Ben dieci dei nostri ragazzi lavorano a turno, così capita che debbano saltare qualche allenamento o che la domenica non siano sempre disponibili. Per questo abbiamo allestito un gruppo di 22 elementi tutti in grado di ben figurare". Non esistono dei veri e propri leader, né il Venzone ha il bomberone da 20 gol a stagione, motivo per il quale le fortune rossoblù poggiano essenzialmente sul collettivo.
Però bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare: parliamo dell'infinito Eugenio Valent, da 15 campionati perno della squadra; il trequartista ha ormai una certa età, ma risulta quanto mai prezioso sia partendo dalla panchina, sia per l'esempio che sa dare specie ai più giovani. Sì, Eugenio Valent è la bandiera del Venzone, ben sostenuto per altro da un paio di altri marpioni come Blagojevic e Nesic.
Si diceva della difesa d'acciaio: si stanno ben comportando i portieri Argenta e Bianchet, soprattutto stanno dimostrando tutto il loro valore i centrali Stefanutti e Maurizio Filaferro.
Il Venzone, insomma, è una cosa seria, lo dimostra il 5-1 inflitto al Cassacco: "Abbiamo trovato subito il gol, e la partita si è incanalata in una direzione a noi favorevole - spiega Tea -. Non abbiamo mai mollato e smesso di cercare il gol non per voler infierire, ma perché bisogna sempre tenere i ragazzi sulla corda: in passato abbiamo perso partite che parevano già in cassaforte".
Il prossimo avversario del missile rossoblù sarà il Caporiacco, un osso duro, l'ennesimo esame per una squadra che, zitta zitta, sta facendo venire i brividi alle grandi del campionato.

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