Bisognerebbe dare una mano al Sagrado. Se lo meriterebbero proprio i rossoneri, gente appassionata, che ama il pallone, che ama una società che sta per festeggiare i 90 anni di vita. Ogni domenica, la squadra bisiaca prende imbarcate terribili, subendo 6-7-8 e anche 9 gol alla volta: in undici turni sono già 64 le reti al passivo contro le 9 segnate, con un bottino di una vittoria e 9 sconfitte. C'è modo e modo di perdere, e quello sperimentato dai ragazzi di Soranzio è parecchio lacerante. Però, appunto, al Sagrado non c'è aria di smobilitazione, semmai si cerca di imbastire un piccolo-grande recupero, approfittando del mercato di riparazione di dicembre.
Il presidente, Claudio Budicin, che proprio in extremis ha deciso - pur consavole di correre dei rischi - di iscrivere la squadra, spiega: "E' una decisione che non cambierei, anche se non mi aspettavo che il campionato prendesse una piega del genere. Noi dirigenti eravamo consapevoli che ci attendeva una stagione difficile e problematica, ma non fino a questo punto; ricordo che la squadra è composta da ragazzi molto giovani e che sostanzialmente non hanno potuto svolgere la preparazione che precede l'inizio del campionato. Non ho nulla da rimproverare a questi ragazzi, anzi, mi sento in dovere di ringraziarli perché sono venuti qui a darci una mano, e perché si impegnano e stringono i denti. Il morale è bassino, ed è normale, ma continuiamo a credere in questo gruppo e nella possibilità di migliorare il rendimento in partita. Ormai che siamo in ballo, non resta che andare avanti fino alla fine, mettendocela tutta. Da parte mia, sto cercando di trovare qualche rinforzo, quei due-tre elementi di esperienza che ci mancano, in difesa ma non solo; ho la convinzione che, con i giusti correttivi, la situazione possa cambiare: non diventeremo uno squadrone, però non subiremo più goleade che lasciano il segno e che la squadra non merita".
Una squadra allenata da mister Soranzio, non sempre presente in panchina per via degli impegni lavorativi: "Quando l'allenatore c'è, le cose vanno meglio. Ma, appunto, abbiamo affrontato questa annata tra mille difficoltà e in una situazione di emergenza. Alcuni criticoni sostengono che avrei fatto meglio a non iscrivere il Sagrado, invece continuo a pensarla diversamente: non solo dobbiamo festeggiare i 90 anni di vita del club, ma anche contribuire affinché questa gloriosa società arrivi al compleanno del secolo".
Intanto, sta meglio il rossonero Mario Ragosta, infortunatosi durante l'ultima sfida: all'ospedale il giocatore ha sostenuto gli esami di rito e poi è stato dimesso.
Questo Sagrado - lo ripetiamo - merita rispetto. E anche sostegno. Perché allora non accettare la sfida e provare magari a conquistare una salvezza che avrebbe del fenomenale? In circolazione non mancano calciatori di buon livello: qualcuno - magari qualche ex rossonero - potrebbe dunque ben sposare la causa dei diavoli bisiachi, ammaccati sì, ma ancora genuinamente legati a una maglia che ha regalato emozioni vere e a una società ruspante e radicata che rappresenta una storia, un paese e un pezzetto prezioso del calcio regionale. 

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