Non ci sta, Tiziano Tarondo. Il presidente dei Tre Amici, squadra campione in carica degli Amatori Figc, è sceso sul sentiero di guerra dopo aver letto incredulo quanto veniva riportato sull'ultimo comunicato ufficiale nella parte riservata alle determinazioni del giudice sportivo. Parliamo della multa da 80 euro affibiata ai biancorossi con questa motivazione:"Per aver, due propri sostenitori, aperto il cancello ed essere entrati nel recinto di gioco durante l'intervallo della gara, e aver proferito, uno dei due sostenitori, ingiurie all'indirizzo dell'arbitro. Inoltre, altri sostenitori della medesima società ingiuriavano a più riprese il direttore di gara durante la partita".
Il problema è che, Tarondo si era piazzato proprio lì, a sorvegliare il cancelletto attraverso il quale si accede al rettangolo di gioco: ed è sicuro che l'episodio descritto non si sia mai verificato. Non parliamo di una persona qualsiasi, ma di un uomo che per la bellezza di 18 stagioni ha arbitrato: "Sono intenzionato ad andare fino in fondo a un episodio che non mi convince, perché rappresento la mia società e ho una certa dignità; nessuno può permettersi di accusarci di una cosa che secondo me non è avvenuta. Ragion per cui, ho contattato il responsabile arbitrale di Udine, chiedendo che mi si indichi con nome e cognome la persona che avrebbe proferito da dentro il campo ingiurie nei confronti del direttore di gara. Sia chiaro, non ne faccio una questione economica: qui gli 80 euro neanche esistono, se avessimo violato delle regole o ci fossimo comportati in maniera scorretta, pagherei e me ne starei zitto. No, qui c'è dell'altro: anche perché, l'arbitro che ha scritto quelle cose sul referto durante quel pomeriggio si è comportato da protagonista e in maniera singolare. Le faccio un esempio: ha dimenticato a casa i fogli predisposti per compilare i rapportini di gara, e così è venuto a chiederci un pezzo di carta da adoperare a quel fine... Insomma, è stato puntiglioso ed esigente con gli altri, ma non altrettanto con sé stesso. Non sono una persona che vuole creare problemi, fare chiasso o creare polemiche: chiedo però rispetto e lealtà".
Fa sul serio, Tiziano Tarondo, presidente dei Tre Amici, che stanno vivendo una stagione particolare: "Sì, i tanti infortuni e le assenze ci hanno messo in grossa difficoltà oltre che, in qualche caso, amareggiato perché noi dirigenti compiamo sacrifici non da poco per portare avanti nel modo migliore la nostra squadra. Quando parlo di amarezza mi riferisco a quei giocatori che non hanno dimostrato di tenere abbastanza alla maglia e alla parola data. Così, e pur partendo da una rosa teorica di 28-30 elementi, siamo arrivati al punto di presentarci alla sfida con il Torean Pulfero ridotti in dieci: non abbiamo fatto una bella figura, anche se poi la partita è stata quanto mai equilibrata e combattuta; anzi, per poco non siamo riusciti a conquistare un risultato positivo fallendo nel finale il rigore del possibile pareggio. Le confesso che stiamo già pensando al prossimo campionato, anche se ovviamente cercheremo di dare il massimo da qui fino alla conclusione dell'attuale annata sportiva".
Il presidente biancorosso attende risposte dalla gara odierna con il Deportivo: "Battendoli potremmo superarli in classifica, ma la distanza dal vertice resterebbe comunque notevole considerata anche la brevità del campionato; magari  concentreremo le nostre energie per provare a conquistare la Coppa. Sì, è vero, facciamo una gran fatica a concretizzare il gioco, a segnare: ma, appunto, ciò è dovuto a infortuni e defezioni che hanno falcidiato in particolare il reparto offensivo". 

IN ARRIVO L'APPLICAZIONE 

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