Paolo Poggi, indimentcato attaccante bianconero nel tridente con Amoroso e Bierhoff che fece sognare il Friuli, ora  responsabile del Settore Giovanile dell’Udinese ha assistito a Buttrio alla prova della rappresentativa regionale allievi contro i suoi ragazzi. L’occasione imperdibile per fare il punto della situazione in casa bianconera sul lavoro svolto a livello giovanile.

Poggi, come sta’ procedendo l’annata per i vostri colori?
“Sta’ procedendo bene dal punto di vista della crescita dei ragazzi, che alla fine e’ l’obiettivo che noi ci siamo prefissati all’inizio dell’anno. Naturalmente e’ un percorso che comporta una grande pazienza, perche’ i ragazzi sono in un periodo di crescita involutiva, non solo dal punto di vista calcistico, ma anche dal punto di vista tecnico e umano, stando diventando uomini per cui bisogna avere molta cura e il lavoro fatto bene e la programmazione sono importanti.”

Tra le varie squadre quelli che si stanno mettendo particolarmente in mostra, sono i giovanissimi nazionali al momento secondi in classifica, dopo aver ottenuto i quarti di finale la passata stagione. Che obiettivo avete per questa formazione?
“ Il primo obiettivo importante lo abbiamo raggiunto. Siamo riusciti a costruire una squadra con 4 ragazzi del 2002, che praticamente stanno giocando sotto età. Stiamo stati bravi a farli integrare velocemente, per cui quello di far giocare dei ragazzi piu’ giovani rispetto all’annata di competenza della categoria e’ gia’ un obiettivo importante. Secondo visto che i risultati stanno venendo e proprio per dare continuità all’ottimo risultato dell’anno scorso sarebbe quello almeno di pareggiare la situazione, cioe’ di arrivare tra le prime quattro del campionato, dopo di che giocarci gli ottavi e i quarti di finale poi naturalmente se arrivasse l’approdo alla final eight sarebbe un trionfo. Pero’ da responsabile mi rendo conto che non bisognerebbe solo farsi accecare dal risultato del campo, perche’ alla fine lo scopo del settore giovanile e’ quello di costruire calciatori. Piu’ ragazzi il prossimo anno saranno pronti per la categoria superiore piu’ il nostro lavoro sara’ stato perfetto.” 

La sua presenza a Buttiro ci consente di chiedere a Poggi come prosegue l’opera di interscambio con le società regionali, spesso finito sotto l’occhio del mirino per la mancanza da parte della massima formazione professionistica regionale di rapporti e di “pescare” nei vivai friulani
“ Beh, diaciamo che in Friuli rispetto ad altre regioni c’e una grande cura dei settori giovanili. Una buona parte delle società sono attrezzate e ben strutturate per la crescita dei ragazzi. Questo e’ il motivo per cui nel nostro settore giovanile il numero dei ragazzi friulani e’ assolutamente preponderante. C’e tanta gente di buona volontà e tanta gente appassionata per cui grazie un po’ al mio passato da calciatore con l’Udinese in questi due anni sono riuscito ad instaurare dei buoni rapporti, ma non necessariamente perche’ le società mandino i giocatori all’Udinese, ma spesso solo come uno scambio di vedute a livello tecnico e’ sicuramente una crescita anche per la società professionistica. E da questo punto di vista la professionalità bisogna dire che le società regionali sono messe abbastanza bene. “

Paolo, un messaggio a questi ragazzi che vogliono emergere nel mondo del calcio, da uno che il calcio vero lo ha vissuto da protagonista “
In un momento storico come questo che stiamo vivendo credo che la cosa sia piu’ importante sia la predisposizione al sacrificio. Purtroppo o per fortuna per diventare calciatori bisogna far tanti tanti sacrifici e all’eta’ di questi ragazzi e’ importante far coincidere le due cose principali, il gioco del calcio che e’ la loro passione e la scuola che potrebbe anche essere il loro futuro e’ una cosa impegnativa. Purtroppo che vuol fare il calciatore deve essere predisposto a soffrire un po’ e a sacrificarsi e non aver tanto tempo libero , pero’ tutto quello che possono ricavare nel momento in cui dovessero diventare calciatori li riparegherebbe di questi sacrifici.che fanno adesso. “

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