Il Lovaria non ci sta. Il club pradamanese ha accolto con sconcerto e amarezza il responso del giudice sportivo in merito al match, interrotto dall'arbitro sul finire del primo tempo, disputato dai giallorossi sul campo dell'Inter San Sergio e valido per la serie B2 degli Amatori Figc.  
Non va giù al presidente Roberto Pirioni che, sostanzialmente, il comportamento e la responsabilità delle due squadre siano stati ritenuti sovrapponibili, tanto da dare persa la partita a tavolino a entrambe e infliggere sia ai triestini che ai friulani un punto di penalità.
Spiega il massimo dirigente del Lovaria: "Noi siamo la parte lesa, siamo stati presi d'assalto, un nostro giocatore è stato colpito con un pugno in volto, l'ho dovuto portare all'ospedale di Palmanova perché fosse soccorso, medicato, gli fossero fatti i raggi. I miei due ragazzi squalificati sono intervenuti per difendersi e per difendere i compagni; quelli del Trieste Calcio hanno fatto tutto da soli, questa è la verità che andava riconosciuta. Una volta che l'arbitro ha interrotto la partita, noi siamo usciti dal campo senza dire niente, siamo andati negli spogliatoi e poi ce ne siamo tornati a casa. Nessuno ci ha convocato per sentire le nostre ragioni prima di prendere questa decisione. Fare ricorso? Non ci penso neanche, sono arbitro, so come vanno certe cose, sarebbero solo soldi sprecati. Questa mattina ho avvertito la federazione che il Lovaria chiude i battenti, si ritira dopo trent'anni tondi tondi di attività".
C'è da sperare che i giallorossi ci ripensino, anche se appare difficile che ciò accada. Probabilmente quanto accaduto di recente è stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno. Ne ha aiutato a motivare il club pradamanese un campionato ridotto a dieci squadre e infarcito di trasferte non proprio agevoli.  

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