Massimo Bussi, classe 1993, triestino: un attaccante che sta provando a farsi largo nel calcio che conta. Lo si ricorda quando si mise in mostra nel Muggia: per lui l'allora ds dei rivieraschi, Paolo Stefani, profetizzò un futuro luminoso. Seguì l'esperienza nella Primavera del Siena, per poi farsi le ossa in serie D con San Donà Jesolo (7 reti all'attivo), Triestina (8 centri) e gli umbri del Gualdo (12 gol). Un percorso che questo ragazzo serio, maturo, volitivo e dalle indiscusse qualità ha compiuto con profitto, convincendo l'Ancona a dargli fiducia.
Massimo è in fibrillazione, spera di far parte dell'undici titolare che domenica affronterà la capolista Spal, in una gara decisiva per una squadra, quella biancorossa, che attualmente è al quarto posto della classifica e vuole, fortemente vuole, conquistare i play-off.
La stagione che sta vivendo Bussi è a due facce: "Nella prima parte ho giocato spesso da titolare, ultimamente vengo impiegato a partita in corso; un paio di settimane fa, sono entrato e 20 secondi dopo ho segnato. Per ora ho realizzato due gol in campionato e altrettanti in Coppa".
Scalpita Bussi, per nulla spaventato del salto nei "pro": "Ci sto bene in questa categoria, non mi sento in difficoltà".
E se nei play-off dovesse incontrare il Pordenone... "Sarebbe bello, mi avvicinerei a casa. I neroverdi? Sì, l'anno scorso giunsi ad un soffio dal vestire quella maglia, mi voleva Rossitto, poi la trattativa non si concretizzò per problemi legati al Gualdo. La Triestina? Naturalmente ne seguo le vicende e spero che trovi presto serenità e solidità".
Il finale di stagione chiama, Massimo Bussi proverà a metterci lo zampino: teniamolo d'occhio e chissà che...

Alessandro Maganza 

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