NIMIS - Comelli: "Increduli". Tubetti commosso, Moretti applaude
Il colpo di scena ha regalato agli azzurri il primo campionato vinto della loro storia
Non aveva mai vinto un campionato, il Nimis. Promozioni sì, le avevano ottenute gli azzurri; ma non arrivando primi al termine della stagione regolare. C'è però sempre una prima volta quando non si molla, si superano le difficoltà, e a periodi tempestosi ne seguono altri luminosi.
Ieri, a Bertiolo, su un campo bellissimo, il Nimis ha piazzato la sua stoccata vincente, mettendosi alle spalle sul filo di lana Latisana Ronchis e Majanese, ovvero le rivali più toste nella corsa promozione nel girone B di Terza. La concorrenza è inciampata più volte, si è fatta prendere dalla paura e dalla tensione, talché gli azzurri alla fine l'hanno spuntata: "Siamo ancora increduli" dichiara infatti il tecnico, Marco Comelli, uno dei principali artefici dell'impresa. Più volte gli azzurri hanno chiesto la certezza dei risultati maturati sugli altri campi, prima di cominciare a festeggiare. L'emozione è stata forte, contagiosa; il presidente, Sergio Tubetti, si è commosso, e non è stato il solo. In tanti hanno fatto arrivare le congratulazioni e tra i messaggi più significativi ha suscitato particolare piacere quello di un dirigente che ha dato tanto al Nimis per un lungo periodo, ossia Giancarlo Moretti.
Comelli spiega dal suo punto di vista qual è stata la chiave del successo: "Sicuramente la continuità di rendimento. Siamo risultati la squadra più costante e abbiamo approfittato dei momenti di sbandamento attraversati prima o dopo da tutte le altre formazioni. Nel girone di ritorno abbiamo subito una sola sconfitta e conquistato 5 punti in più rispetto all'andata. Il gruppo è risultato forte e unito, e lo si è visto anche a Bertiolo, contro una formazione davvero ben organizzata e che è scesa in campo armata della voglia di vincere. E' stata dura ma, appunto, non abbiamo avuto cedimenti".
La festa andrà avanti a lungo e poi bisognerà pensare alla Seconda categoria. Comelli sa che il salto non sarà indolore: "Ci sarà bisogno di lavorare in tutte le direzioni e di farsi trovare preparati".
Ma nel frattempo è giusto e meritato gustarsi uno storico risultato. (alemag)
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