I NUMERI - 57 punti finali, frutto di 17 vittorie e 6 pareggi. 53 gol fatti e 24 subiti. Zero sconfitte casalinghe. Sono questi i numeri dell’Opicina, la vincitrice del girone C del campionato di Terza Categoria. Una promozione conquistata con le unghie e con i denti, giunta soltanto all’ultima giornata in una stagione molto equilibrata e caratterizzata da numerose squadre competitive e favorite per il salto di qualità. L’Opicina inizialmente non era tra queste, ma con il tempo si è ritagliata i propri spazi ed è diventata sempre di più l’avversario da battere. Sino a tre settimane fa giaceva al secondo posto, poi ha raggiunto lo Staranzano in vetta e alla fine è arrivato il sorpasso.

Inutile dire che la soddisfazione da parte della società è immensa e i festeggiamenti per la promozione si sono protratti sino a tarda serata. Il coach Valentino Piran, primo artefice di questo importante traguardo, riassume la stagione della squadra.

Tecnico Piran, il primo posto era nei vostri obiettivi iniziali?
“Sinceramente no. Quando sono arrivato in prima squadra l’intento principale era di creare uno spogliatoio unito, composto da giovani di Opicina che si impegnassero in partita e negli allenamenti. E’ un gruppo piuttosto giovane composto da atleti classe ’90 che giocano per pura passione senza chiedere nulla in cambio”.

Giornata dopo giornata, però, avete capito che c’era in ballo qualcosa di importante…
“E’ stato un campionato difficile, con tante squadre competitive che potevano ambire a posti alti e infatti la classifica sino alla fine ha rivelato una situazione di grande equilibrio. Ovviamente quando sei così in alto cominci a crederci davvero e non nego che nell’ultimo periodo la tensione era tanta. Domenica però i ragazzi sono stati magistrali: non ho dovuto dire loro niente, hanno espresso un’intensità inaspettata e hanno dimostrato grandissima maturità”.

State già pensando alla Seconda categoria?
“Sì, certo. Viene spontaneo pensare che ci vorrebbe qualche innesto, ma per quanto mi riguarda al momento non sono favorevole. Credo che la squadra meriti la giusta fiducia e vada valorizzata per quello che ha saputo fare. I ragazzi adesso sono motivati e vanno stimolati, quindi credo che la cosa più giusta sia ripartire tutti insieme e poi capire a gennaio se bisogna sistemare qualcosa. Alcuni giocatori non saranno presenti al cento per cento perché partiranno per motivi di studio, ma abbiamo una buona squadra juniores da cui attingere e vorrei il più possibile che questa rimanga una squadra di Opicina a tutti gli effetti”.

Cosa si aspetta dal futuro di questa società?
“Sinceramente chiedo ben poco. Ci tengo, anzi, a ringraziare ogni singola persona, giocatore e dirigente per quello che abbiamo raggiunto, a cominciare dal mio secondo Giampaolo Castro per il grande supporto che mi ha saputo dare in panchina, a volte anche sul profilo morale e della gestione delle convocazioni. Poi spero che nella prossima stagione si avvicinino altre persone per darci una mano, anche per quelle piccole mansioni che in alcuni momenti diventano davvero importanti. Prima forse mi sembrava un pò patetico ma te lo voglio confidare ugualmente perchè lo sento "vivo" in me a 11 anni dalla sua scomparsa. Voglio dedicare al mio povero papà Berto questo eccezionale risultato: lui mi ha sempre seguito con passione, durante la mia carriera di calciatore".

Alessandra Antoni

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