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Edizione provinciale di Trieste


TRIESTINA - Mauro Milanese col cuore in mano. Quante idee!

La serata dell'Aiac di Trieste è stata caratterizzata dall'intervento del responsabili tecnico dell'Alabarda

L'ospite d'onore della serata dell'Aiac Trieste è stato Mauro Milanese, responsabile tecnico della Triestina (un organigramma a grandi linee è stato stilato, ma sarà ufficializzato una volta capita la prossima categoria di appartenenza dell'Unione anche perchè un paio di nominativi dipendono proprio da questo). In attesa dello sbarco a Trieste del cugino/presidente Mario Biasin, il patron triestino emigrato in Australia a far fortuna e che sarà in città da giovedì 4 a martedì 10, Milanese ha parlato a ruota libera per alcuni minuti, arringando la platea degli allenatori con pacatezza per poi tornare a fare "l'ascoltatore" e fare infine un brindisi prima di spiccare il volo verso altri lidi. L'esordio dell'ex terzino sinistro professionista è stato basato su una rivelazione: "Per divertimento ho fatto il patentino da allenatore di Terza Categoria perchè volevo sentire ancora il profumo dell'erba e volevo capire anche l'altro lato del calcio, ma non ho mai pensato veramente di fare l'allenatore. Per farlo ci vogliono una grande spinta e una grande determinazione per sopportare le molte contestazioni, amplificate dai mass media. Ho piuttosto cercato di fare il dirigente. Oltre ad avere all'epoca mio zio, ho avuto la fortuna di fare una battuta a mio cugino, andato in Australia a tre anni e che ha sempre avuto molta voglia di lavorare. E' uno di quelli, che vende di più nel suo settore senza tra l'altro avere raccomandazioni. Ha 65 anni, è sia padre che nonno con nipoti. Grazie a lui ho potuto fare esperienza in Australia e ne ho fatta anche in Inghilterra".
Milanese svela quindi la love story di Mario Biasin con la Triestina. "Io giocai con la Triestina l'ultimo anno al Grezar e il primo al Rocco e mio cugino mi ha chiesto perchè adesso non ci sono più così tanti tifosi come quando c'ero io da giocatore e voleva sapere quanto costa comprarla. Io parlai con Pontrelli, ma non voleva vendere ed anzi voleva essere promosso per poi - invece - fallire. Personalmente, dopo aver rifiutato alcune offerte, ho fatto una scelta di cuore. La Triestina mi aveva già cercato in tempi recenti, ad esempio all'epoca Mehmeti-Mbock, ma non mi sentivo sicuro nel metterci la faccia se poi non si potevano mantenere le promesse fatte. Cercavo una stabilità per poter fare qualcosa e questa stabilità l'ho trovata con mio cugino. Il primo passo è andato bene e cioè salvare la matricola senza dover ripartire dalla Terza Categoria. Ricordo che la prima partita del nostro interregno provvisorio è stata quella a Mestre, coincisa con una sconfitta netta. I giocatori avevano le scarpe in mano per andarsene e infatti i vari Kabine, Mattielig, Zubin, Migliorini e non solo se ne sono andati effettivamente. Siamo riusciti poi a salvare appunto la società e adesso stiamo impegnati a portare a termine la stagione corrente. Quando ho chiesto i primi 100 mila a mio cugino, dopo due ore ho ricevuto il bonifico dall'Australia, mentre per uno da Milano devo aspettare due giorni.....poi ci sono stati i 246 mila per i debiti sportivi, ora ce ne servono 200 mila per terminare la stagione dal lato sportivo, ma ci sono pure diverse pendenze economiche da rispettare. Se dovessimo retrocedere, mi sentirei di deluderlo, ma cercheremmo di tornare su presto. Quanto al vivaio, faremo sicuramente gli Juniores, che sono obbligatori. Per il resto ci concentreremo sui più piccoli per non dare fastidio alle società, che in questi anni hanno fatto bene. La speranza è di far tornare l'orgoglio di giocare con la Triestina come è successo con me quando sognavo la maglia rossoalabardata mentre giocavo nel bosco salesiano".
E in occasione dell'ultima partita della regular season in casa con il Venezia ci sarà una sfilata delle vecchie glorie della Triestina e non solo un giro di campo dei settori giovanili delle società triestine, che vorranno accettare l'invito. Per loro partita gratis in modo da cercare di fidelizzare nuovi tifosi tra i più giovani. Lo stesso Milanese annuncia altresì: "Voglio fare qualcosa nel sociale. Qualcosa è già stato fatto assieme alla Curva Furlan e al Centro di coordinamento. Ci tengo che i giocatori della Triestina frequentino scuole, ospedali e ospizi in modo che capiscano la fortuna che hanno nel prendere soldi facendo i calciatori. Vorrei fare tante cose in modo da dare un assetto professionale dopo aver trovato una segretaria-centralinista, un addetto marketing, un preparatore atletico e un vice allenatore utili pure a rilanciare l'immagine. Ci vogliono ad esempio sponsor, un addetto stampa e un responsabile del sito internet. Non ho paura di dover ripartire dall'Eccellenza, ma se sarà serie D... ovviamente meglio. L'importante è dove si arriva. Talvolta ripartire non è facile, ma c'è grande collaborazione appunto dalla Curva Furlan e dal Centro di coordinamento, che ci hanno concesso ad esempio il marchio".

Massimo LAUDANI

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  Scritto da La Redazione il 03/05/2016
 

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