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Edizione provinciale di Gorizia


CARO CALCIO - Tornei, cartellini, rappresentative e... Un salasso

Le società fanno sempre più fatica a far quadrare i conti. E la federazione è parte del problema

Il campionato - appendici (o appendiciti) - è finito. Ma quale campionato? Quello dei risultati o quello della sopravvivenza?
Sempre più spesso, dialogando con presidenti e dirigenti di società, la discussione finisce per arrivare lì dove il dente duole: sulla questione economica. 
Le nostre società sono state brave ad arginare la crisi: qualcuna, è vero, ha dovuto arrendersi e alzare bandiera bianca di fronte all'imperiosa ritirara delle sponsorizzazioni e all'avanzata delle fiamme gialle. Si è agito in ogni direzione, risparmiando su tutto: rimborsi spese in primis, ma non solo. 
Eppure, la resistenza non può durare all'infinito. Resistenza economica, ma anche psicologica; la complessità degli adempimenti, le follie burocratiche, i cambiamenti sociali e comportamentali logorano e prosciugano anche le passioni più profonde e accese.
Poi ci sono i costi imposti dalla federazione, un capitolo che presidenti e dirigenti riempiono di considerazioni amare se non scandalizzate. 
Abbiamo raccolto e condiviso alcuni capitoli del rapporto società-figc che i futuri candidati alle poltrone regionali che contano dovranno affrontare, mettendo in cantiere - se possibile - almeno qualche correttivo. 
I tornei sono una delle fonti di finanziamento principali dei club: anzi, di autofinanziamento. Ebbene, organizzare di questi tempi un torneo non solo è complesso, ma assai costoso. Un presidente l'altro giorno ci spiegava: "Tra qualche settimana partirà il nostro torneo e oggi sono andato a pagare il conto in comitato. Mi hanno chiesto tremila euro circa, dei quali duemila per le spese arbitrali e il resto per servizi vari e diritti della figc . Quali servizi? Il via libera alla manifestazione? Se però mi becco cinque serate di pioggia, addio autofinanziamento".
Si spiega, del resto, proprio utilizzando questa chiave di lettura il proliferare di manifestazioni e competizioni dedicate a Pulcini ed Esordienti, meno esose da portare avanti soprattutto per via delle mancate o ridotte spese arbitrali. 
Incide inoltre, e non poco, sul conto economico dei sodalizi il caro-cartellini. Qualche giorno orsono un altro presidente di società spiegava: "Tra iscrizioni ai campionati, cartellini e via elencando alla federazione verso oltre ventimila euro annui. Cartellinare un ragazzo del settore giovanile costa 22,50 euro. Moltiplichi tale spesa per 200 e vede che non si tratta di bruscolini. Di più: una volta il cartellino di un accompagnatore durava quattro-cinque stagioni, ora invece dodici mesi...".
Non avevamo poi pensato a quello che può costare alle società l'intensa attività svolta dalle Rappresentative nei mesi che precedono il Regioni. Ce lo ha fatto notare recentemente un terzo presidente di club: "Abbiamo convocati in tutte le selezioni; curiamo il trasporto degli stessi suoi vari campi che ospitano amichevoli e allenamenti. Siamo in una posizione defilata della regione, i raduni sono stati fin qui quasi cinquanta, ho provato a fare il conto di quanti soldi siano andati in benzina e altre spese, perché chi guida il mezzo di trasporto qualcosa esige per il disturbo: ebbene, il totale mi ha fatto girare la testa".
Chiaramente, l'attività delle Rappresentative regionali è preziosa, ed è opportuno prepararsi bene al torneo delle Regioni. Ma ci vuole buon senso e oculatezza nello scegliere le sedi degli allenamenti, e sarebbe semmai auspicabile (ma utopistico) che la federazione venga incontro con suoi mezzi di trasporto o con un contributo in denaro allo sforzo compiuto dalle società: era questo il senso del discorso compiuto da quel corrucciato patron.
Pare che il torneo delle Regioni diventerà biennale, e ciò dovrebbe calmierare almeno in parte tali costi... 

Quanto fin qui raccolto (e tralasciando altri capitoli, come le assicurazioni mediche o le ammende per responsabilità oggettiva) illumina e illustra quale sia lo stato d'animo e le condizioni di chi deve far tornare i conti e mandare avanti le società su cui si regge il sistema-calcio italiano. Questa ci sembra la questione delle questioni. La macchina federale andrebbe ripensata da cima a fondo, a livello nazionale come in periferia, valutando quello che è indispensabile e quello che non ci possiamo più permettere.
Necessaria dev'essere anche la trasparenza delle spese federali: costi delle varie iniziative, rimborsi spese, collaborazioni e servizi, tutto dovrebbe essere facilmente accessibile e controllabile... 
Coraggio presidenti e dirigenti: i campionati sono finiti o stanno finendo, ma la battaglia per tirare a campare e magari migliorare, quella, andrà avanti giorno dopo giorno. E voi e i vostri collaboratori e compagni d'avventura che la combattete senza fermarvi un attimo meritate che vi assegnino lo scudetto e un grande applauso di gratitudine.  


Alessandro Maganza 

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  Scritto da La Redazione il 03/05/2016
 

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