Dovrebbe regolarmente giocarsi al XXV Aprile di Sacile, la sfida tra Sacilese e Virtus Vecomp, gara valida per l’ultima giornata del campionato di Serie D. Una gara del tutto platonica per entrambe. Da una parte la Sacilese che saluta la categoria dall’altra i veronesi che saranno protagonisti dei play-off avendo già blindato il quinto posto, che non possono ne salire ne scendere dalla posizione attuale. La vicenda che ha visto revocare da parte dell’Amministrazione Comunale l’impianto alla Sacilese, tra l’altro quest’oggi gli addetti del Comune dovrebbero cambiare anche le serrature della sede biancorossa, sta tenendo banco negli ambienti sportivi liventini. Infatti, dopo la cessazione in via unilaterale per inadempienza della concessione per l'utilizzo dell'impianto, l'Amministrazione comunale si prepara a "sfrattare" anche di fatto la società. Da oggi, quindi, i "romani" dovranno chiedere "permesso" se vorranno entrare al XXV Aprile. La nuova proprietà che manca da tempo in riva al Livenza, che non ha nemmeno risposto attraverso il proprio ad Andrea Giusti alla convocazione a Pordenone da parte della Procura federale. La magistratura inquirente del calcio era stata allertata per altro dallo stesso Giusti, che aveva inoltrato una lettera con la quale segnalava il comportamento - a suo dire - scorretto nei confronti della società dell'ex ds Denis Fiorin, ora responsabile del settore giovanile del Pordenone. Nel frattempo la gestione del XXV Aprile è stata concessa pro tempore a Sereno De Marco, presidente della Liventina., il quale si è reso disponibile a concedere il terreno di gioco dell’impianto per poter giocare regolarmente in casa domenica l'ultima gara stagionale e, parallelamente, di consentire alle formazioni giovanili biancorosse di concludere la stagione agonistica.

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