Un agonia senza fine. La Sacilese e quello che resta della gloriosa società biancorossa è alle prese con una situazione drammatica sportivamente parlando. Da una parte il silenzio tombale nel quale si nasconde la cordata romana, che la nostra redazione ha cercato con insistenza di contattare senza ricevere una risposta, dall’altra il tentativo di alcuni ex dirigenti di trovare un futuro dignitoso al club. In questo scenario di incertezza si avvicina a grandi passi la scadenza del 22 luglio, giorno in cui si dovrà completare le pratiche d’iscrizione e svelare, per quel poco che c’e da svelare, cosa accadrà della società. Tra i vicoli della giustizia sportiva e quelli più complicati della giustizia ordinaria, si naviga a fari spenti, tra se e ma, che non auspicano nulla di buono. I tentativi portati avanti da Vincenzo Lisetto, ex vicepresidente della Sacilese negli anni d’oro, si sono rivelati vani e anche la ventilata ipotesi di una formazione al via della Terza categoria sono naufragati davanti alla scarsa sensibilità dell’imprenditoria locale. Nelle parole di Lisetto si legge tutta la delusione : “Nessuno degli imprenditori sacilesi ad eccezione di un altro ex dirigente biancorosso, Bruno Vicenzotto, mentre altri si sono defilati, ha raccolto l'appello che ho lanciato, non per grandi "imprese", ma per mantenere il nome Sacilese, partendo con umiltà dalla Terza categoria.” Lisetto precisa che aveva trovato un alleato nell'assessore allo sport Claudio Salvador, che dopo essersi adoperato per trovare (e ad un certo punto sembrava esserci riuscito), un gruppo di amici che avrebbero appoggiato la nuova cordata, ha desistito" Per Lisetto, che ad un certo punto aveva anche iniziato approcci con la proprietà per rilevare la società, la cosa è apparsa subito impossibile in quanto non c'erano le basi per una trattativa. "Per la mancanza – continua Lisetto - di documentazione: bilanci, situazione della squadra... A quel punto - evidenzia - assieme ad alcuni amici abbiamo cambiato strategia e lanciato la proposta di una "Nuova Sacilese" da iscrivere alla Terza categoria e ripartire, attraverso un progetto serio, graduale, per riportare la squadra nella categoria che si addice alla città. Purtroppo, le speranze di trovare amici disposti a lanciarsi nell’impresa sono subito naufragate: solo Bruno Vicenzotto ha detto sì, mentre altri, con motivi diversi, si sono defilati. Purtroppo anche l'azione parallela dell'assessore Salvador è fallita, così ho deciso di gettare la spugna”. Rimane un’unica tenue e quanto mai complicata possibilità che da Roma arrivino segnali, non fumosi come spesso accaduto, ma concreti. Non sappiamo quanto possano aiutare a risollevare una situazione dolorosa, ma almeno possano ridare un minimo di dignità ad un club che non meriterebbe una fine così ingloriosa.