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Edizione provinciale di Udine


PROMOZIONE - Chiandotto: non paghiamo noi il conto di Conte

Ha avuto un esito interlocutorio la riunione dei presidenti di club con i dirigenti della federcalcio a Palmanova avente ad oggetto il problema delle spese arbitrali

La riunione dei presidenti delle società di Promozione con i vertici della federcalcio regionale - riunione andata in scena in serata a Palmanova - non ha prodotto decisioni, ma è stata un'occasione utile per mettere sul tavolo il problema delle spese arbitrali, caricate sulle spalle anche della Lnd, oltre che su quelle delle leghe professionistiche. 
Tra i presidenti uno dei più decisi nel contradditorio è risultato essere quello del Brian, un Gianfranco Chiandotto concreto, battagliero e franco nell'esprimere opinioni e nel chiedere chiarimenti.
Chiandotto ci conferma che la prospettiva di mettere mano al portafogli è considerata irricevibile, e lo stesso dicasi per la paventata assenza di assistenti arbitrali: "Intanto credo che si prenderà tempo, rimandando una soluzione al futuro. Da parte mia non credo si possa impoverire la Promozione togliendo i guardalinee: altrimenti, ci facciano pagare la stessa cifra richiesta per iscriversi alle società di Prima categoria. E neppure d'altra parte, ci possono chiedere ulteriori soldi: siamo già tartassati e in difficoltà, bisogna che si risparmi altrove, tagliando spese superflue o non essenziali. Magari, ad esempio, ci si chieda se possiamo ancora permetterci di mandare terne in giro da un capo all'altro dell'Italia a dirigere gare di serie D od Eccellenza... Sicuramente, noi società non abbiamo intenzione di pagare il conto dell'ex allenatore della Nazionale", riferimento all'ingaggio da oltre 4 milioni a stagione di Antonio Conte.
Le parole di Chiandotto ben illustrano lo stato d'animo dei club, esacerbato da una questione spuntata appena dopo la scadenza dei termini di iscrizione: "Non mi è piaciuta la tempistica scelta; portare avanti un'associazione sportiva non può diventare un secondo lavoro; andando avanti di questo passo credo che mi troverò qualche altro interesse".
L'altolà di Chiandotto illumina uno scenario ancora fluido, che rimbalza tra due estremi: l'entusiasmo e la volontà di ben figurare che precede l'avvio di una nuova stagione-avventura, e la difficoltà della congiuntura, resa più acuta da "sorprese" come quella affrontata a Palmanova, che rendono l'accidentata navigazione del giorno per giorno ancora più faticosa, materialmente e psicologicamente.
Dove stiamo andando?, si chiedeva un presidente di club mentre rientrava alla base lasciandosi alle spalle la città stellata. Magari non contro gli scogli, ma verso qualche tempesta sicuramente.

Alessandro Maganza

 

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  Scritto da La Redazione il 25/07/2016
 

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