FIGC - Gli scienziati imbrigliano piccoli amici, pulcini ed esordienti
Un'occhiata alle disposizioni relative ai più giovani conferma che la federcalcio è, secondo noi, il primo problema del calcio italiano
Il primo problema del calcio italiano? Secondo noi - trattasi di opinione - è la federcalcio, a tutti i livelli. Eccesso di burocrazia, costi non coerenti con i servizi offerti, contraddizioni evidenti tra i i principi sbandierati in ogni occasione e la loro concreta attuazione: e potremo continuare all'infinito.
Una parabola preoccupante è la regolamentazione minuziosa che avvolge come una cappa l'attività di base: l'occhio ci è caduto sul nuovo regolamento che disciplina l'attività dai Piccoli Amici agli Esordienti, con tutte le prescrizioni relative alle varie annate e con l'introduzione dei Primi Calci: se ne sentiva la mancanza?
Ogni classe ha i suoi giochi, le minipartite e le partite, la durata delle stesse, le dimensioni del campo di giuoco, l'altezza, la dimensione e la disposizione dei birilli, il numero dei giocatori...
E' questo il progresso? E così che si vogliono aiutare le società e tutelare i più giovani? Restiamo perplessi da questa ansia regolatoria e regolatrice; altri ci appaiono i problemi, di sostanza. Perché i campionati dei Pulcini, ad esempio, non cominciano già a settembre, con la bella stagione? Perché i cartellini non arrivano in tempo, forse. Non crediamo, insomma, che regolamenti e norme possano essere la soluzione ai mali del calcio italiano. Semmai, servirebbero più campi, meglio se in sintetico, e società più forti e, quindi, maggiormente organizzate e ricche di competenze e agevolate nell'aprirsi e nel confrontarsi con altre realtà, magari d'oltre confine...
Alessandro Maganza