FARI SPENTI - Si va verso lo 0-3 in sfavore del San Quirino
La sfortunata vicenda del San Quirino all'esordio in Promozione, fermata la gara con il Flaibano per lo spegnimento dei fari
Non è stato sicuramente un esordio da ricordare per il San Quirino per la prima volta in Promozione. Il primo turno di Coppa Italia contro il Flaibano si è chiuso, o meglio spento con un nulla di fatto durante il primo tempo. La sfida che era stata spostata sul campo del Vibate a Basaldella di Vivaro, dotato di un regolare impianto di illuminazione, è stata sospesa dal direttore di gara a seguito dello spegnimento dei fari, che dopo numerosi tentativi non ne hanno voluto sapere di riprendere la loro funzione. Di fatto l’undici gialloblù potrebbere incappare nella sconfitta a tavolino, nonostante le colpe non ricadono direttamente su di loro. Nella giornata odierna il presidente del Vibate, Fulvio Spitz, si recherà in Comune a richiedere la documentazione necessaria che attesti la revisione dell'impianto di illuminazione effettuata di recente dai tecnici preposti a farlo. Una dichiarazione che, appena ottenuta, sarà trasmessa al Comitato regionale della Figc a supporto della tesi che quanto capitato è un inconveniente non imputabile né alla società vivarina che ha messo a disposizione il campo, né tanto meno al San Quirino. Il Flaibano che ha anche comunicato di essere a disposizione giù da mercoledi per rigiocare l’incontro, dimostrando fair play e sostenendo la tesi che il San Quirino nulla poteva contro il disguido è parte interessata e attende che la questione possa venir decisa quanto prima, non fosse altro perché mettere minuti sulle gambe in questo periodo della stagione è di grande utilità. In casa Flaibano il diesse Burelli attende nuove “Stiamo aspettando la decisione della Federazione, dalle ultime notizie sembrerebbe che l’intenzione del giudice sportivo sia quella di darci la partita vinta a tavolino. Ci dispiace molto per il San Quirino, che non ha nessuna colpa dell’accaduto e ci eravamo anche resi disponibili a rigiocarla, ma ci sono dei regolamenti e vanno rispettati.”