SERIE A - Udinese, se ci sei...
Domani sera, al “Friuli/Dacia Arena” (20.45), prima casalinga con l’Empoli per riscattare Roma. E mettere in cascina i tre punti. Iachini: “Vincere deve far parte della nostra mentalità. La difesa a quattro? Si può””
Diecimilasettecentosettantaquattro (10774) abbonati – tantissimi, visto l’andazzo - ma anche tanti sportivi attendono una risposta. Cancellata dalla Coppa Italia e “malmenata” dalla Roma, l’Udinese cerca di raccattare i suoi primi punti ufficiali della stagione. Domani sera (ore 20.45) allo “Stadio Friuli/Dacia Arena”, contro un Empoli presumibile compagno di sventura e prima della sosta (alla ripresa sarà Milan), i bianconeri non possono, perciò, fallire l’obbiettivo.
“E stato l’inizio di campionato che sapevamo, abbiamo ragazzi giovani arrivati in ritardo, che stanno cercando di capire il calcio italiano e trovare le condizione ma, nel frattempo, si è portato avanti il discorso tattico – spiega mister Iachini – in ritiro e nelle ultime settimane abbiamo lavorato in diverse direzioni. Nessuno pensava di avere le bacchetta magica e cambiare in pochissimo tempo l’excursus delle ultime stagioni, che aveva portato amarezza e un pizzico di sconforto. Personalmente conosco una sola strada: il lavoro, individuale e collettivo, per trovare la giusta identità di squadra. Ovviamente non posso dichiararmi ancora soddisfatto: a tratti abbiamo fatto buone cose. Altre volte, invece, non quelle che vorremmo.”
Si va verso la difesa a quattro ?
“Può essere tutto, visto che l’abbiamo preparata anche in ritiro. Ma, al di là dei moduli, contano in particolare l’atteggiamento, la mentalità, la predisposizione dei giocatori. Però bisogna valutare la crescita settimanale dei singoli, sotto diversi aspetti: solo allora potremo pensare di modificare l’assetto.”
Però, in allenamento, l’avete provata spesso…
“In questi anni l’Udinese ha sviluppato in particolare il 3 - 5 - 2. Che ci ha garantito 50 minuti ottimi a Roma, anche se poi siamo andati in difficoltà e non siamo stati più cosi bravi ad aggredire alti. Oltre al modulo, comunque, credo conti l’interpretazione. Ciò non toglie che abbiamo nelle nostre corde pure la linea a quattro.”
Manca forse gente veloce per la difesa a tre.
“Ricordiamo, però, che non abbiamo ancora mai avuto a disposizione Wague. Stiamo comunque lavorando in sede di mercato per definire i giochi. Non è facile, ma in queste settimane abbiamo valutato per trovare la nostra fisionomia. Davanti, ad esempio, con De Paul abbiamo usato molto il trequartista e le due punte: questo è un atteggiamento comporta dei passaggi obbligati, anche se i tempi di apprendimento sono lunghi e passano da settimane di lavoro.”
Nel frattempo bisognerà evitare i momenti “down”….
“Siamo andati bene per lunghi tratti con lo Spezia, per quasi un’ora a Roma. Dobbiamo rimanere squadra dal primo al novantacinquesimo minuto. Purtroppo qualche retaggio del passato è rimasto: io non sono un mago, solo martellando, certe abitudini possono cambiare. Se ci fosse una pasticca la daremmo ad ognuno…”
L‘Empoli?
“E’ una squadra molto più avanti di noi. Da sei anni, infatti, gioca sempre nell’identico modo. A livello tattico ha continuato a mantenere la stessa impostazione: la conoscenza dà sempre vantaggio. Inoltre, schiera ottimi giocatori: Saponara è uno di questi e noi dovremmo lavorare tatticamente, sia a livello di singolo che di squadra, per limitarlo.”
Quanto conta davvero, questa gara?
“Come tutte. Vogliamo far bene per mettere in campo tutte le cose positive che abbiamo preparato. Anche perché dopo avremo una sosta. Si chiuderà il mercato, una fase delicata, in quanto qualche giocatore è sospeso. Poi sarà importante impostare il lavoro definitivo e ripartire.”
Però i tre punti sembrano già pesare...
“Siamo solo all’inizio del campionato. Se fossimo stati una squadra già pronta e definita, avrei delle certezze in più. Adesso invece, dovremo rimanere soprattutto attenti e concentrati per fare una gara giusta. Vincere, poi, deve far parte della nostra mentalità.”
Penaranda?
“Si sta riprendendo da un problema alla caviglia. Resta da verificare, ma rimane ancora un punto interrogativo. Le risposte con i giovani si sanno sempre dopo la partita: e su queste bisogna intervenire. Evangelista? Anche lui sta crescendo, ma non possiamo pensare di buttare dentro tutti i giovani assieme. Devono essere pronti solo quando lo riteniamo noi.”
Roberto Zanitti