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Edizione provinciale di Udine


UDINESE - Cessione vicina? Stavolta pare di si

Voci sempre più insistenti: Mateschitz e Pozzo avrebbero chiuso la trattativa. Per una cifra attorno ai 100 milioni di euro. Alla famiglia rimarrebbe, cosi, “soltanto” il Watford

Se ha ceduto (ai tanto osteggiati cinesi… comunisti) il cavalier Berlusconi, dopo un trentennio di tronfi, prima o poi succederà anche con la famiglia Pozzo. E, quel momento, potrebbe non essere cosi lontano. Le voci di un passaggio di mano dell’Udinese calcio alla Red Bull, infatti, continuano a rincorrersi e fanno presagire che, magari entro breve, la gloriosa società friulana potrebbe avere un nuovo padrone. D’altronde, dopo essersi “sbarazzati” del Granada (per una cifra attorno ai 40 milioni di euro) e avere puntato praticamente tutto sul Watford, nella ricchissima Premier inglese, ai Pozzo rimane il giocattolino – forse non più remunerativo come un tempo – con il quale trastullarsi e al quale rimanere legati, ammesso e non concesso che nel calcio attuale esista ancora spazio per i sentimenti, da un mero cordone affettivo. Nonostante le flebili smentite e alcune vecchie dichiarazioni discretamente sprezzanti (“Non conosco la Red Bull” confessò infastidita, qualche mese fa, la figlia del patron Magda Pozzo, evidentemente abituata a pasteggiare a… champagne), le news più fresche in merito danno praticamente per conclusa la trattativa: la cifra stimata è valutabile attorno ai 100 milioni di euro. Si tratterebbe, perciò, soltanto, di trovare tempi e modi giusti per l’annuncio ufficiale.

Ma perchè il settantaduenne (è nato il 20 maggio del 1944) milionario Dietrich Mateschitz, uno che in Austria si è comprato addirittura un circuito ed ha inanellato (ben quattro) titoli Mondiali in Formula 1, dovrebbe sbarcare proprio in Friuli? Perché abbisogna di un volano per entrare a gamba tesa nel mercato italiano delle bevande energetiche e perché, con il suo stadio di proprietà e i conti in regola rispetto alla maggior parte dei club del nostro paese, l’Udinese vanta un discreto appeal. Cosi Mateschitz, oltre al business commerciale, potrebbe provare a coronare pure un obbiettivo sportivo: quello di disputare, finalmente, la fase a gironi della Champions League. Traguardo che anche quest’anno, al Red Bull Salzburg (una delle formazioni controllate, assieme ai Tori Rossi di New York e al Rb Lipsia, risalito in Bundesliga), è stato derubricato alla stregua del classico sogno di fine estate.

 

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  Scritto da Roberto Zanitti il 29/08/2016
 

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