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Edizione provinciale di Udine


TANO - "Quest'anno mi gioco la Coppa del Mondo. Godeas? Un fratello"

Il centravanti ghanese del Lumignacco si racconta: sedicenne all'Udinese sognando di diventare un calciatore professionista, poi giramondo per necessità. Ma ora "dobbiamo vincere il campionato"

Dieci anni fa Tano Aziz Innocent sbarcava sedicenne in Italia, per andare a provare con l'Udinese. Si lasciava alle spalle il Ghana, la famiglia numerosa, i cinque fratelli e la sorella; veniva qui per diventare calciatore professionista, ripercorrendo le orme di Muntari e Asamoah, dietro ai quali si era fatto largo muovendo i primi passi nella stessa 'accademia'... "Arrivai qui solo soletto, senza ben sapere cosa aspettarmi. Il primo impatto non è stato semplice, troppe le differenze, la lingua da imparare, il mangiare diverso...". Si racconta, Tano, dal quale il Lumignacco si attende grandi cose, e a ragione, considerato quello che ha già fatto vedere in queste settimane l'attaccante. 
Il ragazzo colpisce subito i talent scout bianconeri per la forza fisica, gioca il Rocco di Gradisca, poi finisce in Primavera, quella allenata prima da Zavettieri e in seguito da Vanoli. "Mi hanno fatto il contratto da professionista, ero al settimo cielo. Purtroppo, le cose non sono andate come speravo, e nei momenti chiave non sono neppure stato fortunato. Mi allenavo anche con la prima squadra, più volte sono stato lì lì per venir convocato, in particolare per una partita di coppa Italia: avevo così tanta voglia di realizzare il mio sogno che nella partita della Primavera che precedeva quella possibile chiamata mi stirai". 
Nel 2010 diverse società, in particolare di C1, si interessano ad Aziz, ma il ventenne puntero viene spedito al Granada. "Mi sono fidato del procuratore, credevo di andare a giocare nella prima squadra, invece loro hanno anche la formazione B... Non mi sono trovato bene, in sostanza mi sono sentito ingannato prima e poi abbandonato. Rescisso il contratto, ho cominciato a girare vari paesi, dalla Romania a Israele: beh, la faccio corta, ho passato anni difficili, ma quelle esperienze mi hanno fatto crescere, maturare, e sono diventato più forte di prima, più forte mentalmente. Quando ero all'Udinese mi dicevano che ero giovane, che avevo tempo: poi gli anni passano e i problemi aumentano...".
Tano torna in Italia, anzi, in Friuli, e trova amici che gli vogliono bene e che lo aiutano. "In particolare Alessandro Petriccione e i Rangers; ho giocato con loro, gli sono grato, non importa se la categoria non era granché. E ora ci riprovo al Lumignacco".
Per il centravanti ghanese quella appena cominciata è una stagione importante. Vietato fallire, insomma: "Voglio fare bene, scendo in campo come se dovessi giocare la Coppa del Mondo; il club rossoblù ha scommesso su di me, mi ha chiesto di dare il cento per cento, e io darò di più perché vogliamo vincere il campionato".
Tano accanto a Godeas e Motta... "Mi piace la squadra, ed è uno stimolo potersi allenare e giocare insieme a chi è arrivato a livelli importanti. Siamo tutti entusiasti di Godeas, della sua umiltà; sbaglia un passaggio e ti chiede scusa... Per me è un fratello, così dev'essere tra compagni di squadra". 
Costante è il dialogo con il tecnico, Giuliano Zoratti: "Parlo tanto con lui, abbiamo ormai capito che chi ci affronta ci mette qualcosa di speciale, scende in campo come se giocasse contro il Real Madrid. Non cado più nelle provocazioni dei difensori, quello che mi dicono entra da un orecchio ed esce dall'altro: non ci casco, mi interessa fargli gol, solo quello conta e farsi espellere sarebbe come dargliela vinta".
Il Lumignacco si è gettato alle spalle il capitombolo di Gemona: "Battere la Manzanese non era facile, li avevamo già affrontati due volte in Coppa, avevano fame di punti e ce l'avevamo pure noi. E' andata bene e non abbiamo subito gol. Ci teniamo a non subirne e ci tiene il mister. Ogg,i all'allenamento, credo che porterà le paste...".

Alessandro Maganza


 

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  Scritto da La Redazione il 26/09/2016
 

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