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Edizione provinciale di Gorizia


PROMO B - Sintetico o naturale pesano. Franti: palla lunga e pressing

Il fattore campo torna prepotentemente alla ribalta. Le triestine in casa hanno una marcia in più, e lo stesso può dirsi a parti invertite per udinesi e isontine. Emblematico in proposito può ritenersi quando accaduto nel match tra il ritrovato Zaule e un Ronchi che ha perso la sua imbattibilità

Terza di campionato: e torna alla ribalta il peso del fattore campo nel girone B di Promozione. Fattore campo che comprende in particolare le caratteristiche della superficie in erba naturale o sintetica. L'ultimo turno ha dimostrato in maniera eclatante come le compagini triestine abbiano una marcia in più quando giocano in casa, ma lo stesso può sostenersi, in termini magari più sfumati e a parti invertite, per udinesi e isontine. Illuminante è il dato delle sette vittorie interne contro l'unica colta in trasferta, ma dal Costalunga sul campo del Trieste Calcio al termine del derby giuliano. 
La gara maggiormente emblematica sull'argomento è stata probabilmente quella tra Zaule e Ronchi, con l'undici di Ruggero Calò che imponendosi per 4-2 ha rotto il ghiaccio in classifica, infrangendo l'imbattibilità della formazione di Franti, che prima del match in Riviera era ancora a punteggio pieno.
Spiega Fabio Franti: "Venerdì ci eravamo allenati sul sintetico proprio per farci trovare preparati all'incontro con Mormile e soci. Una volta cominciata la partita, tuttavia, si è visto subito che non riuscivamo a gestire la diversa superficie del terreno di gioco. Ci siamo sì portati in vantaggio, ma lo Zaule ha prontamente reagito, mettendoci in grande difficoltà grazie a una condotta molto aggressiva fondata sui lanci lunghi a scavalcare il centrocampo e su un pressing immediato attuato nei confronti dei nostri difensori. Abbiamo fatto fatica a uscire palla al piede dalla trequarti, i miei si muovevano peggio rispetto agli avversari, oltre a non riuscire a valutare bene i rimbalzi del pallone. Sì, il manto in sintetico ha condizionato la gara, ma la colpa è solo nostra perché non siamo riusciti ad addattarci alle mutate condizioni del terreno di gioco. Non intendo, sia chiaro, mettere in discussione i meriti della squadra di Calò, che ha vinto l'incontro rivelandosi superiore nella circostanza sia sotto il profilo fisico, che dal punto di vista agonistico e delle motivazioni". 
Fabio Franti tira le somme del suo ragionamento: "Chi va a giocare a Trieste, soprattutto su certi campi, deve prendere delle contromisure e adeguarsi al sintetico, imitando il tipo di calcio sciorinato dalle formazioni giuliane, che pressano alte, che aggrediscono i portatori di palla, facendo anche leva sulle qualità tecniche di molti dei loro elementi. Ora ci attende la sfida interna alla capolista Ol3, ma tra due settimane dovremo far visita al San Giovanni: confido che la lezione rimediata con lo Zaule possa rivelarsi utile".  (al.ma.)


 

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  Scritto da La Redazione il 27/09/2016
 

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