IL PERSONAGGIO - Franca ha conquistato Trieste non solo a suon di gol
Ritratto di un giocatore atipico ma devastante (specie di testa) e di un uomo dalle tante virtù
A Trieste sta scoppiando la França-mania. Del resto, l'attaccante brasiliano possiede tutte le virtù per farsi voler bene, per farsi amare, dai tifosi e non solo. Intanto, segna a raffica: le sue medie-gol sono strabilianti. Parliamo di 132 reti firmate in serie D nel corso di 201 partite: sono numeri da autentico bomberone, per Carlos, che con la maglia alabardata ha già firmato 5 gol nelle prime 4 giornate dell'attuale campionato. Ce ne sarebbe tranquillamente abbastanza per conquistare i supporters anche se il personaggio in questione avesse un caratteraccio o fosse un discolo. E, invece, il trentaseienne ragazzo carioca con passaporto italiano e nonni di Terni è pieno di qualità umane: simpatia, spontaneità, umiltà, generosità e sensibilità per il prossimo lo rendono una persona speciale. E' molto religioso, França, soprattutto da quando ha sconfitto un tumore alla colonna vertebrale, combattuto attraverso la fede e la tenace vitalità che dimostra ancora oggi sul rettangolo di gioco.
Il cannoniere è arrivato a Trieste con la famiglia: i tre figli e la moglie Camilla, in passato calciatrice professionista e che ora è stata inserita nei quadri tecnici del rinato settore giovanile alabardato.
E' difficile accostare Carlos França a qualche giocatore conosciuto: non somiglia, ad esempio, a Neto Pereira, dotato di caratteristiche diverse e, sicuramente, di una maggior potenza. Il nuovo asso della Triestina ama partire da destra per poi accentrarsi; non sta mai fermo, non dà punti di riferimento ai difensori avversari. Si rende utile anche in fase difensiva. E' elegante nei movimenti, abilissimo a difendere la palla, che controlla e tocca con le capacità tipiche dei brasiliani. Risulta micidiale, devastante, di testa: tre delle cinque reti siglate fin qua le ha realizzate con la capoccia. Questo è Carlos França, fin qui l'uomo in più della Triestina capolista, che può sfruttare del resto un tridente assai difficile da contenere; accanto al bomber carioca arrembano infatti l'indiavolato e tecnico Brasaschia e, in posizione centrale quasi da trequartista, Serafini, con i suoi centimetri ma anche con una qualità tecnica importante. Insomma, i tre parlano la stessa lingua e si completano bene insieme. Intanto, benevenuta França-mania: la Trieste che respira calcio ne aveva bisogno.
Alessandro Maganza