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Edizione provinciale di Udine


IL PERSONAGGIO - Favero: Fontanafredda e Cjarlins da serie D

Il centrocampista del Tricesimo parla d'Eccellenza, della sua squadra e della voglia di calcio che non lo abbandona

Alberto Favero? Presente. Come d'abitudine. Il centrocampista dal piede educato e al fulmicotone si conferma uno degli uomini di riferimento dell'Eccellenza, che in passato ha conquistato, e lo stesso dicasi per la serie D. Ora il califfo ha trovato stabile casa a Tricesimo, diventando uno dei fulcri e baluardi della giovane formazione azzurra, attesa domenica nel catino di un Vesna in chiara ripresa. Due chiacchere con Alberto sono d'obbligo mentre il campionato entra nel vivo e la pioggia sottolinea che è il momento dei duri.
Favero, un giudizio sul Tricesimo di queste prime settimane.
"Non stiamo comportandoci male se si esclude la prima di campionato, quando le abbiamo buscate 3-0 dalla Virtus Corno disputando una pessima partita, difficile da comprendere perché venivamo dalla qualificazione in Coppa. Poi, contro Kras, Cjarlins e Fontanafredda abbiamo dimostrato di essersi".
A Fontanafredda cos'è accaduto? Le cronache riferiscono di parecchia agitazione sugli spalti...
"Abbiamo assistito a scene non edificanti e a una tensione per nulla giustificabile o giustificata dalla partita. Quando si minaccia di passare alle mani... Lasciamo perdere, non è calcio".
Avete perso di misura con i rossoneri: cosa ne pensa?
"Perdere non fa mai piacere, a maggior ragione ricordando che per due volte nel finale di gara siamo andati a un soffio dal 2-2. Però ci può stare: ripeto, i punti che mancano sono quelli con la Virtus Corno. Dai primi 90' abbiamo trovato la quadratura".
Che campionato sta osservando?
"Una buona Eccellenza. Non ho ancora affrontato né visto il Lumignacco, posso dire però che Cjarlins Muzane e Fontanafredda hanno costruito delle compagini che, se arrivassero in D, potrebbero rimanerci senza dover essere rivoluzionate come ad esempio ha scelto di fare il Cordenons".
E il Tricesimo come si colloca?
"Rispetto all'anno scorso abbiamo perso qualche elemento importante. Ecco perché siamo partiti a fari spenti. La rosa è parecchio giovane, in panchina il mister di solito è attorniato da fuoriquota... Qualcuno di questi ragazzi potrebbe emergere, noi ci crediamo, la vecchia guardia si è data il compito di tenere la squadra fuori dai guai e aiutare i giovani a superare l'impatto con la categoria.. Dobbiamo mettere da parte il maggior numero di punti da qui a Natale, in modo da poter affrontare con serenità la parte conclusiva del campionato. L'obiettivo, quindi, è quello di salvarsi e di riuscirci il prima possibile".
Come siete cambiati rispetto al passato campionato?
"Siamo una squadra quadrata e che ha uno zoccolo duro di giocatori che si conoscono bene e conoscono la categoria. Per il resto, l'ambiente è tranquillo e compatto. Sul piano personale, non ho perso stimoli e motivazioni, giocare a calcio è ancora importante nella mia vita: spero di togliermi qualche altra soddisfazione con il Tricesimo".
Ha visto che il suo amico Pippo Fabbro segna anche su punizione...
"Ha fatto bene a usare la parola amico. Pippo lo è. Sono quindi contento per lui, un po' meno per noi quando ha segnato qui a Tricesimo il gol del pareggio al 90'. Ora che è micidiale anche nei calci da fermo, credo che Fabbro abbia la possibilità di chiudere il campionato con un bottino di reti strepitoso".
Siete attesi a Santa Croce: con che propositi?
"Provare a vincere, ma sapendo che sarà molto difficile. Il Vesna e il Tricesimo vivono storie simili, sul loro campo non è facile ottenere un risultato positivo, ma per noi sarebbe importantissimo coglierlo. E' il momento giusto per dimostrare di che pasta siamo fatti".

Alessandro Maganza

 


 

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  Scritto da La Redazione il 14/10/2016
 

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