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Edizione provinciale di Udine


UDINESE - Delneri: "La Juve? Un punto di partenza"

Domani sera allo “Stadium” (20.35, arbitro Gavilucci), nella tana dei “pentacampioni”, prima sfida per il nuovo mister friulano. “La gara giusta per acquisire certezze. Dovremo difenderci, ma anche osare. Poi, magari, loro non ti faranno passare la metà campo…” Out anche Badu e Kone, altra chance per Jankto

 

Ed è subito Juve. Per Gigi Delneri, un friulano alla guida (da poco più di 10 giorni) dell’Udinese, la prima sfida è contro una fetta del proprio passato. Sembra già tutto scontato: il pesce grande che spolpa quello piccolo, il papà che prende a schiaffi il ragazzino. Ma proprio perchè non hanno nulla da perdere (se non la partita stessa),  Danilo e soci possono provare, sia pure in emergenza, a spettinare la Vecchia Signora.

“Stiamo lavorando duramente per creare delle certezze su quello che dobbiamo fare in campo e adottare un atteggiamento propositivo – aggiorna il mister – ma la cosa più importante è mantenere equilibrio. Perchè affrontare il campionato italiano presuppone, innanzitutto, tanta attenzione.”

Nel frattempo avete perso altri pezzi: tutti a centrocampo.
“Dovremo rinunciare a Badu, Kone e Lodi, mentre Hallfredsson verrò in panchina. Quindi, via con i giovani non è che esistano molte alternative. Jankto? Nutriamo fiducia in lui, è duttile, ha grande intensità. A livello generale, il centro sinistra è la sua giusta collocazione. Chiaro, però, che la gara presenta difficoltà enormi. Cercheremo di sfruttare le piccole opportunità che ci concederanno”

Come procede la sua opera di “ristrutturazione”?
“E’ ovvio che tanti cambiamenti possano portare qualche scompenso. Sto sviluppando dei concetti minimi, per giocare da squadra. In quest’ ottica contano i reparti, sia in chiave di possesso che di non possesso e l’aiuto da parte di tutti. Mantenendo equilibrio e, al tempo stesso, cercando di proporre qualcosa, esprimendoci al massimo delle nostre possibilità. I giocatori ? Reattivi, attenti a quello che devono applicare. Tenendo però ben presente che allenarsi è una cosa e la partita  un'altra…

Ha già in mente delle variazioni di modulo e posizioni ?
“Al di là dei numeri che tanto vi piacciono, ho cercato di dare a tutti ruoli definiti e ben bilanciati, considerando le attitudini di ognuno. E’ chiaro che, alla fine, è la qualità a fare differenza, ma abbiamo comunque giocatori di livello. Poi Kums può essere una guida, alla pari di Danilo, Felipe ed Heurtaux.”

Nel mezzo, dunque…
“Vedremo quali soluzioni adottare. Che, però, non dovranno prevedere staticità. In ogni caso, non potremo permetterci di difendere per 90 minuti. Se difendi e basta, alla fine paghi inevitabilmente dazio.”

Torna a Torino, tappa controversa della sua carriera. Per mostrare quale Udinese?
“In uno stadio nuovo rispetto a quella parentesi: un fattore importante, che dà grandi stimoli. Pretendo che i nostri giovani, affrontando gente di alto livello, diano il massimo. Il calcio prevede applicazione: prima di tutto si fa il proprio dovere. L’anno scorso a Verona li battemmo; forse erano sotto tono, ma noi trovammo la giusta ispirazione, approfittando delle loro concessioni. Però voglio che i giocatori ci provino, sempre. A di là della gara e del risultato, questo dev’essere un punto di partenza importante in funzione delle prossime giornate”

Samir come se la passa ?
“Sta risolvendo i suoi problemi, ma non so quando potrò tornare. Già stiamo affrontando situazioni difficili: non vogliamo giocarci un cambio obbligato. Con il rischio di perderlo magari per il futuro. Migliora sicuramente, ma un giocatore non è quantificabile in allenamento. La partita è diversa. “

Faraoni potrebbe ritornare di interesse?
“Adesso è con la Primavera, vediamo come reagirà alla fatica dei novanta minuti.”

Widmer, invece, sta guarendo ?
“Credo tornerà buono per il Pescara”

Domani sera c’è il rischio di subire.
“Rischiare per rischiare, preferisco provare ad offendere, sbilanciandomi un attimo. Per questo non intendo obbligare i giocatori a difendere e basta. E poi, magari avessi io la loro età ! Possono correre benissimo 90 minuti e oltre: non esiste di essere stanchi. Il loro recupero, poi, è nettamente più rapido rispetto a quello di una persona normale”

Queste sono gare che, di solito, si preparano da sole.
“Sarà importante fare una buona prestazione su un campo molto difficile. Perché se ne esci bene, al di là del risultato, avrai supporto e stimoli per andare avanti fino a fine anno. Anche se magari poi, la Juve non ti fa passare la metà campo…

Rimpianti sull’esperienza torinese?
“Mi spiace non aver avuto continuità. La maglia della Juventus, in particolare la “10” non è facile da indossare, impone continuità di prestazioni e risultati. Mi ritengo fortunato ad aver iniziato il cambiamento anche se era un’epoca particolare, nella quale dovevano essere smaltite tante delusioni. Certo, i giocatori di allora non erano quelli di adesso. Anche se ricordo che, con il sottoscritto, un certo Krasic ha fatto otto gol...”

Roberto Zanitti


 

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  Scritto da La Redazione il 14/10/2016
 

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