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Edizione provinciale di Pordenone


SULLA RIBALTA - Casarsa, un fine settimana indimenticabile. E poi...

Il club gialloverde raccoglie i frutti di quanto seminato in questi anni, grazie al ricambio generazionale dei dirigenti e a una programmazione di medio periodo portata avanti nel segno della costanza e della continuità

Tutte le strade, anche ferrate, portano... a Casarsa. E, infatti Udinese e Pordenone hanno rapporti intensi con il club gialloverde, l'Inter vi ha tenuto recentemente un provino, le società della zona, con in testa Valvasone e Gravis, collaborano che è un piacere. E' un momento particolarmente felice quello che sta vivendo il club gialloverde, non così lontano da secolo di vita (1924 l'anno di fondazione). Non è una questione di fortuna, ma di programmazione, di idee e piani perseguiti con costanza e abnegazione a prescindere dai risultati sul campo più o meno favorevoli. Lo spunto per parlare del Casarsa ci viene dato da un fine settimana che ha visto tutte le squadra gialloverdi vincere: 4-0 la prima squadra a Rivignano, 4-2 la Juniores col Torre, 2-0 gli Allievi di scena a Monfalcone, 5-2 gli Sperimentali nel derby con il Fiume Bannia, 2-1 i Giovanissimi a spese dell'Ol3. Vittorie, gol, ma soprattutto la conferma di una strada - quella di puntare sul settore giovanile - intrapresa 5-6 stagioni fa e che sta portando frutti succosi.
Ma c'è di più. C'è una società che ha compiuto il ricambio generazionale dei suoi quadri: ora la gran parte dei dirigenti sono ex giocatori quarantenni, tipi in gamba, appassionati di calcio, innamorati della maglia gialloverde.
E c'è una società che è stata in grado di dotarsi, grazie al sostegno dell'amministrazione comunale, ma anche a scelte oculate di investimento, di strutture di notevole livello. Così, domenica si sono inaugurati i nuovi spogliatoi e l'impianto di illuminazione dello stadio laterale. Inoltre, proseguono i lavori per dotarsi di un campo in erba sintetica in cui far svolgere gli allenamenti, come anche della mensa da 80 posti presso la sede sociale.
I trasporti sono assicurati da 4 pulmini e dal mitico corrierone; l'attività di base conta qualcosa come 130 tesserati, tutte le formazioni hanno il doppio allenatore e provano a sviluppare un calcio con certe caratteristiche ben precise, così da costruire un'identità tecnica e tattica ben precisa e uniforme che poi arriva alla squadra seniores.
Già a livello di Allievi i più pronti annusano in allenamento l'aria della prima squadra, per non dire degli Juniores, in gran parte del '99 e 2000. Talché, nella compagine che sta furoreggiando in Promozione militano alcuni 2000 come Castellarin e Toffolo (quest'ultimo ora infortunato) e i fuoriquota provengono dalla propria "cantera", per usare un termine di moda. 
Questo è il Casarsa da prendere ad esempio, che ha scelto il suo modo d'essere e il suo percorso, non mettendo al primo posto i successi e le ambizioni di breve respiro. Lo conferma il ds, l'attivissimo Ermes Spagnol: "Salire in Eccellenza? Non è nei nostri pensieri, ci interessa disputare un buon campionato, questo sì, arrivando possibilmente tra le prime 5-6 squadre. Diciamo, quindi, che qualificarci ai play-off sarebbe un bel traguardo, da ottenere dando spazio e facendo crescere i ragazzi che abbiamo tirato su in questi anni. Siamo gente abituata a tenere i pieni per terra e a lavorare duro per realizzare quello in cui crede".
Già, tutte le strade del pallone portano a Casarsa.  


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  Scritto da La Redazione il 19/10/2016
 

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