La notizia era già circolata da diverso tempo: durante un controllo della Guardia di Finanza, era stata sottoposta a verifica fiscale anche la società sportiva Torre di Pordenone. Un intreccio che aveva portato alla luce alcune fatturazioni false e si erano intrecciati profili penali e tributari, con in mezzo un sequestro preventivo successivamente annullato dal Tribunale di Pordenone. Secondo l’accusa il Presidente Alvaro Piccinin, la segretaria Gabriella De Salvo e il tesoriere Ennio Bianchettin, avrebbero emesso documenti per la vendita di spazi pubblicitari, incassandone gli introiti, salvo poi restituire parte della somma al soggetto fatturato. Gli anni presi in esame vanno dal 2008 al 2013 all’interno dei quali sarebbero, sempre secondo le verifiche, emerse infrazioni per diverse migliaia di Euro, che la società viola sta gia pagando a livello di sanatoria, ma ora vede i tre responsabili dei fatti rispondere davanti alla giustizia ordinaria per emissione di documenti falsi per operazioni in parte inesistenti, al fine di consentire agli sponsor di evadere le imposte sui redditi e l’Iva. Al momento sono andate in onda le prime fasi del dibattimento, con la lettura della documentazione e l’audizione degli avvocati difensori; in un secondo momento verrano ascoltati direttamente gli indagati e solo in tempi ancora incerti verra emesso il giudizio.