Due squadre attese dalla prova della verità, o prova del nove come ci dicevano i maestri a scuola e ad oggi chiamata prova di maturità. Quella che attende il Ronchi nella tana della Juventina, nel succoso anticipo di sabato alle 15. Entrambe hanno bisogno di questo test, la Juventina per mettersi definitivamente alle spalle il solito brutto inizio di stagione ed il Ronchi per capire quali siano le concrete possibilità di una squadra abbastanza giovane ma che allo stesso tempo ha già dato dimostrazione di buone capacità mentali. La formazione di Franti avrà di fronte un avversario molto tosto e quadrato, ancora imbattuto in casa sia nel risultato che nella porta di Bon, rimasta sempre immacolata a Sant'Andrea e appena uscito nettamente vittorioso dal campo del Domio. Lontano da casa invece il Ronchi per ora ha vissuto sia l’1, il 2 e l’ics ma con i goriziani ha sempre venduto cara la pelle. Non resta quindi che andare a vedere questo big-match della settima giornata di Promozione.

In Prima invece è interessante vedere come reagirà il Mladost dopo la scoppola subita a Turriaco nell'affrontare in casa la prorompente Pro Romans ancora imbattuta in trasferta. Zuppicchini pensa di far lo sgambetto al collega Barbana ma dipenderà anche dagli eventuali rientri da infortuni tra i rossoblù e forse al posto dell’ultimo allenamento una salita a Castelmonte forse non guasterebbe.
Non dovrebbe averne bisogno l’Isonzo, al quale sta andando tutto bene, vince, gioca discretamente bene, fa punti e consolidare il primato. E sabato in anticipo le intenzioni dei biancazzurri sono di rimanere ancora in vetta solitari e per esserlo dovrà far suo l’incontro con un Sovodnje che non se la passa molto bene, penultimo con tre punti all’attivo frutto di una sola vittoria con l’Isontina un mese fa. 
Tre punti che invece non è ancora riuscito a cogliere in trasferta il Turriaco e stavolta ci proverà a Dolina, nella casa del Chiarbola sconfitto soltanto una volta. Ma per riuscirci occorre maggior sfrontatezza e attitudine d’attacco non accontentandosi dei tre pareggi al momento raccolti lontano dal campo bisiaco. Della serie “chi non risica, non rosica”. 

Claudio Mariani