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Edizione provinciale di Udine


UDINESE - Delneri: "Attenti, partita maschia"

Domani a Cagliari (ore 15) bianconeri alla ricerca di un rilancio dopo la sconfitta con il Napoli. Il mister: “Rossoblu bene in casa, ma anche fuori. Subiscono tanti gol? Però segnano anche…” Danilo confermato capitano. Samir sostituirà Felipe mentre, Kone, rimane a casa per scelta tecnica

Deglutita la seconda sconfitta stagionale, l’Udinese cerca di riallacciare il filo con la positività. E Cagliari (si gioca domani alle 15, dirige il figlio d’arte Pairetto) rappresenta uno snodo importante: il primo dei cinque che, da qui alla sosta natalizia, ci illumineranno sulle prospettive future della formazione di Delneri.

Mister, il Cagliari ha costruito in casa tutta la classifica
“Direi anche fuori, visto che ha vinto a Milano, contro l’Inter. Sono molto intensi, hanno un punto più di noi e sono proiettati verso il risultato più importante – ricorda il tecnico di Aquileia - ci attende una gara maschia anche se, come concetto, lo stesso è capitato a Palermo e Genova”

Affrontate la peggior difesa del campionato.
“Ma hanno anche segnato molti gol. E, quando hanno subìto, è successo contro avversari di livello. Davanti schierano gente affidabile: Farias è un recupero importante, poi ci sono Sau e Melchiorri. Di Gennaro, inoltre, è tecnicamente uno bravo. Senza scordare Padoin, Isla, Alves, Storari. Avranno problemi di abbondanza, ma scegliendo tra gente di caratura e conoscenza del nostro calcio”

Arrivate dalla sconfitta con il Napoli.
“Quando le cose vano male bisogna anche vedere chi è l’avversario. E ricordiamoci che, sinora, abbiamo perso con le due formazioni italiane che fanno la Champions…Non è che decidiamo noi se giocare bene o male… Dobbiamo sicuramente fare meglio di quel secondo tempo con la squadra di Sarri: se rimaniamo compatti e belli uniti possiamo combattere. Se, invece, ci disuniamo, soprattutto contro formazioni di hanno gran palleggio, siamo destinati a soffrire…

Sarà comunque necessario commettere meno errori.
“Quelli li vedremo sempre. Dobbiamo invece concentrarci su un lavoro di reparto: globale e non singolo. Esistono delle dinamiche: dov’è la palla, dov’è la porta. Marcare esclusivamente l’uomo non vuol dire non fargli fare gol. Ci vuole tempo per limitare gli sbagli: uno ha fatto la terra in sette giorni, ma era quello dei miracoli…”

Situazione Danilo ?
“Ne hanno parlato in Cina, Giappone, Brasile. Sembrava che l’Udinese avesse vinto il campionato... Il litigio ci sta in tutte le famiglie, capita…E, se avessimo fatto allenamento a porte chiuse, nessuno l’avrebbe saputo. Ma levargli la fascia di capitano mi sembra troppo. Come troppo si è parlato di questo caso, sarebbe stato meglio soffermarsi sul Cagliari…”

L’attacco rimane un reparto da definire. A quando i tre davanti ?
“Bisogna saper occupare il campo, con movimenti e atteggiamenti distinti. I giocatori toccano in media il pallone due minuti a partita, Maradona forse arrivava a tre…”

E sulla corsia sinistra? Possibile soluzione Jankto?
“Lui può ricoprire tutti i ruoli a sinistra, a parte l’esterno basso. In prospettiva è ottimo, ma non come terzino nella linea a quattro. A cinque deve coprire 80 metri, la vedo dura. Può invece entrare centralmente, come ha dimostrato a Torino: ma va aspettato, affinchè si formi come esperienza. Però deve giocare, secondo quella che è la nostra filosofia.”

Se tornasse Samir?
“Tutti sono pronti a dare il massimo per le loro caratteristiche.”

Kone a casa?
“Non è tra i convocati per scelta tecnica”

Penaranda, invece?
“Ha lavorato bene, è uno dei sei attaccanti disponibili, giovane ma di qualità. A me non piace portarne tanti, ma solo quelli che possono essere partecipi e propensi all’utilizzo”

Problemi di marcatura su Farias?
“Non solo. Ripeto: questo Cagliari è un squadra di tutto rispetto, con gente di grande esperienza di serie A.”

Una “tabellina” da qui alla sosta?
“A me piacerebbe fare 15 punti, il massimo, ma ci sono anche gli altri. Concentriamoci però, prima di tutto, sui miglioramenti singoli e di squadra. Siamo comunque carichi, l’adrenalina sale, dobbiamo affrontare ogni gara come fosse l’ultima. Con il coraggio di lanciare qualche giovane: vediamo gli sviluppi, ma credo che che siamo sulla buona strada.”


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  Scritto da Roberto Zanitti il 26/11/2016
 

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