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Edizione provinciale di Udine


UDINESE - Pozzo: "E' ora vado in pensione"

Il patron sempre più defilato, conferma il progressivo disimpegno. “Delle aziende ormai si preoccupano i miei figli: ma, da tifoso, vorrei vincere tutte le partite. E tornare in Champions. Però sarà dura ! Red Bull? Non so neanche che bibita facciano…”

Un tantino triste. Ma non solitario e nemmeno final. Sicuramente sempre meno loquace: non tanto, però, da rinunciare al piacere della battuta. Che, storicamente, gli sgorga facile. Allo scambio di auguri natalizi con i media locali, patron Giampaolo Pozzo manda, comunque, un messaggio diretto. Inequivocabile. Dopo trent’anni, colui che ha proiettato l’Udinese in Europa, estraendola dalla dimensione di provinciale, regalato uno stadio - gioiello alla città e generato managerialità - anche a livello di accoglienza - passa la mano.

“La società è nelle mani dei miei figli, ormai fanno tutto loro - ha detto Pozzo e io vado in pensione. Rimanendo però, un tifoso, dopo tanti anni è giusto continuare a sostenere i nostri colori. E spero che lo facciate tutti…In questo lungo periodo ho messo nell’Udinese tante ore del mio tempo libero: un lavoro che ho fatto per divertimento. Non è stato facile, soprattutto quando stavo in Spagna.”

Che cosa si attende, allora, il Pozzo supporter?
“Vorrei vincere sempre, tutte le partite. E, magari, tornare in Champions. Anche se mi rendo conto che è un’impresa sempre più difficile”

Delneri, una scelta azzeccatissima.
“Lo conoscevamo già bene, perché il primo a prenderlo fu mio fratello Giancarlo alla Pro Gorizia. Ha professionalità e cuore. Con lui speriamo di fare un discorso a medio e lungo termine”

Patron, ma perché, tranne Carnevale, nessun grande ex lavora più con voi?
“Noi abbiamo un grande ricordo di tutti. Ma credo sia soltanto un caso, niente di più.”

Con Di Natale non vi siete più sentiti…
“Bisognava che ci fosse anche la sua volontà. Ma pare che lui non abbia la vocazione per fare il dirigente o l’allenatore”

E la Red Bull? Esiste o meno una trattativa?
“Non so nemmeno che bibita facciano…”

Il dg Collavino ha poi snocciolato gli avvenimenti legati ai 12 mesi di “attività” dentro e fuori dal campo, in un 2016 davvero frenetico. Dall’inaugurazione ufficiale del “Friuli/Dacia Arena” (gennaio 2017) all’amichevole Italia – Spagna, dai vari concorsi lanciati dalla “Dacia” al ritorno di De Canio, dall’inaugurazione della Casa del Coni alle celebrazioni per i 120 anni del club. Una storia lunga, ma con tanti capitoli ancora da scrivere. Il primo dei quali giovedi a Genova. Avversaria la Samp: non c’è due senza tre e la quarta vien da sé?

Roberto Zanitti


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  Scritto da La Redazione il 20/12/2016
 

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