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Edizione provinciale di Udine


COPPA ITALIA - Zanutta, Pretto e una lunga nottata di follie

Friuligol è in grado di raccontare i preparativi segreti in vista della finale che questo pomeriggio si disputerà a Manzano...

E' stata una vigilia della finale di coppa Italia all'insegna delle follie e delle nevrosi quella che Friuligol, tramite spie, corvi e delatori, è riuscito a ricostruire. In particolare ha impressionato il diverso comportamento tenuto dai presidenti di Cjarlins Muzane e Gemonese, Vincenzo Zanutta e Pino Pretto, rispetto a quello dei rispettivi allenatori Pino Vittore e Fabio Pittilino: se i patron si sono mossi in maniera febbrile e fantasiosa, i tecnici si sono estraniati dal resto del pianeta e hanno sfruttato il tempo disponibile curando meticolosamente ogni dettaglio.
Alcuni testimoni hanno visto alle 19 di ieri sera i 15 raccattapalle della Manzanese giungere a Marano Lagunare sulla corriera superluxe del Cjarlins Muzane: ad accoglierli, il presidentissimo, che ha consegnato a ciascuno uno smartphone ultimo modello per poi invitare i ragazzi a cenare al ristorante "il Pescatore". Zanutta, prima di lasciare gli ospiti a rimpinzarsi di prelibatezze, ha fatto loro un piccolo discorsetto, che così si può riassumere: "Se il Cjarlins dovesse andare in vantaggio, melina e movimenti rallentati: il pallone dovrà rimanere in gioco il meno possibile. Nella malaugurata ipotesi di un Cjarlins in svantaggio, bisognerà recuperare il cuoio alla velocità della luce, evitando di sprecare secondi preziosi".
I raccattapalle hanno annuito e poi si sono buttati sulla prima portata di pesce.  
Altri testimoni, verso le 23 di ieri, hanno notato gli stessi raccattapalle essere accolti con tutti gli onori alla taverna "La Gemonese olè" dal presidente Pretto e dall'intero direttivo giallorosso. Non si sa cosa sia successo all'interno del locale, ma è facile immaginare che quest'oggi qualcuno dovrà fare i salti mortali per accontentare sia i bassaioli che i collinari. 
Nel mentre, una nostra talpa in Figc comunicava i seguenti tentativi stoppati in extremis dalla Procura federale: Vincenzo Zanutta tentava di completare il tesseramento lampo dei calciatori Luca Strizzolo e Davide Diaw, entrambi attaccanti. Il presidente del Cjarlins allegava al voluminoso plico di documentazione inviato a Roma via jet privato la maglia giallorossa autografata personalmente da Francesco Totti. In quegli stessi minuti, il noto Pino Pretto - attraverso un famoso hacker capace di violare anche i più protetti sistemi informatici mondiali - tentava invano di completare fulmineamente il tesseramento on-line di Davide Gregorutti e del milanista, classe '98 e, quindi, fuoriquota, Manuel Locatelli, del quale il medesimo Pretto asseriva di essere zio e di esercitare la patria potestà.  
Alla 21.30 risulta che uomo appartenente alla dirigenza del Cjarlins Muzane sia stato fermato all'aereoporto di Ronchi dei Legionari mentre, sceso dal volo Beirut-Ronchi, cercava di occultare nel proprio bagaglio set di palloni da calcio radiocomandabili a distanza, perfettamente uguali a quelli che verranno utilizzati questo pomeriggio a Manzano.
Più o meno nello stesso istante, un noto malvivente di Gemona del Friuli tentava di forzare l'ingresso degli spogliatoi di Carlino, dove la locale società calcistica custodisce il materiale tecnico utilizzato anche dalla prima squadra, comprese divise e scarpette bullonate. L'intrusione veniva sventata da uno dei celebri e spaventosi mastinacci posti a guardia della struttura dal presidente Zanutta.
Ma la notte non era finita. Si segnala l'arrivo a casa Tusini di quattro ballerine brasiliane, che tentavano tre volte di farsi aprire la porta dal portierone giallorosso; il servizio d'ordine predisposto da Pretto sventava la minaccia.
Sull'altro fronte, a intervalli regolari di cinque minuti, un'ombra vestita di nero suonava il campanello di casa Del Mestre col chiaro intendimento di impedire al portierone degli arancioceleste di prendere sonno. Il seccatore veniva però neutralizzato dopo una ventina di minuti dal soppraggiungere di una dozzina di mostruosi dobermann i quali, circondata l'abitazione di Del Mestre, impedivano a chiunque anche solo di avvicinarvisi.
Alle 2.30 della notte, contemporaneamente e dopo aver controllato che tutti i giocatori fossero nel loro letto e dormissero, sia Vincenzo Zanutta che Pino Pretto tornavano nelle rispettive dimore con la soddisfazione in cuor loro di aver compiuto i doveri presidenziali.
E Pino Vittore e Fabio Pittilino? Il primo non ha chiuso occhio neppure per un secondo, e si è guardato i video di tutte le partite disputate nel 2016 dalla Gemonese, comprese le gare amichevoli. Mentre con un occhio scrutava il teleschermo, con l'altro Vittore rileggeva alcuni quaderni di appunti tattici sulla finale di Coppa scritti negli ultimi giorni.
Dal canto suo, Pittilino chiedeva a un amico di recarsi al Comunale di Manzano e di fotografare minuziosamente il rettangolo di gioco, filo d'erba per filo d'erba. Tali immagini, fatte rapidamente sviluppare e ingrandire, venivano visionate e memorizzate dal tecnico giallorosso durante l'intera nottata, trascorsa studiando ma pure meditando sull'imprevedibilità di quella madeletta cosa che si chiama calcio.   

Alessandro Maganza

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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  Scritto da La Redazione il 06/01/2017
 

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