Vi recate al distributore di benzina trovando, alla pompa, nientemeno che Orestis Karnezis. Un caffè e una brioche al bar? Ve le prepara Cyril Thereau. Per una visita specialistica è, invece, disponibile il dottor Danilo. Potrebbe accadere con il nuovo concorso indetto dalla Dacia, da ormai nove anni main sponsor dell’Udinese calcio. Da lunedi prossimo - e a tutto il 6 febbraio - infatti, tutti i lavoratori compresi tra i 18 e i 40 anni potranno raccontare sul sito www.daciatheswap.it la maniera nella quale danno il massimo, quotidianamente, nel loro lavoro. Senza però trascurare le proprie passioni. I “narratori” più originali verranno, appunto, premiati uno uno “swap” e potranno trascorrere una giornata al di fuori della routine del proprio impiego: tre dei vincitori vivranno una domenica da protagonisti allo stadio, mentre altri tre potranno godersi, a bordocampo, durante la settimana, una sessione di allenamento della squadra di Gigi Delneri. Saranno sostituiti (temporaneamente…) da alcuni elementi bianconeri - convocati esclusi – nel giorno della sfida con la Juventus, in calendario per il 5 marzo.  Per tutti e sei i vincitori, inoltre, sarà a disposizione un buono TicketOne di 500 euro spendibile per qualsiasi tipo di evento: concerto, partita, mostra o spettacolo.

“E’ una bella occasione per entrambe le categorie – ha sottolineato mister Delneri - i prescelti potranno vedere i loro idoli da vicino ma sono pure contento che i giocatori provino a…lavorare. Noi restiamo dei privilegiati, però passiamo comunque degli step: se io vado via da casa a 14 anni - e alla fine pochi ce la fanno – devo per forza rinunciare a qualcosa. Perché, anche nel mio piccolo faccio sacrifici e, a 20 anni, magari non ho niente. Dopo aver rinunciato a tante libertà”. Ma lei che avrebbe fatto, senza calcio ? “A Valdagno ero a libro paga della Marzotto; poi, a San Giorgio di Nogaro, feci il capo spedizioni di una ditta di tappeti. Ricordo che, per andare alla Spal, presi un anno di aspettativa. Perchè non ero sicuro di quello che mi sarebbe successo nella vita…”
"Personalmente ho chiesto di fare l’imbianchino - aggiunge Felipe - mio suocero l’ha fatto per una vita, ogni tanto l’ho aiutato, serve pure per rilassarsi. Sono arrivato in Italia a 15 anni, lasciando tante cose per strada. Cosi impari a diventare uomo molto presto. Siamo dei privilegiati e, tra tanti che ci provano, in pochi riescono. Devo ringraziare l’Udinese: non so cosa avrei fatto, se non mi avessero portato qua” (rozan)

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