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Edizione provinciale di Gorizia


PROMO B - Il condottiero Coceani: i gol non si mangiano, si segnano

Pro Gorizia in campana, arriva la Valnatisone. Piscopo e Banello da applausi, Cecotti può aiutare la difesa a tornate ermetica

Quelli come Enrico Coceani mi ricordano gli allenatori del pre-sacchismo - Mazzone, Bagnoli, Rocco per andare alla "preistoria" -, discepoli di un calcio più umano, meno robotizzato, che anteponevano l'uomo al modulo, una collerica sgridata sul campo alla richiesta d'intervento dello stato maggiore di disciplina (ds, dg e gm vari) per sanare le beghe di spogliatoio.
Percorrere tutti in armonia - è il suo imprescindibile dogma - la vecchia strada più collaudata per imbastire uno schema vincente: prima una pastasciutta tra amici, poi, caso mai, la somministrazione algebrica di 4-4-2, 3-5-2, condita da alberi di natale e sovrapposizioni. Prima il gruppo, poi il pressing e le diagonali. Lui, il "Coce", ne ha sempre fatto una questione di principio e di principi, fin dai tempi della Fincantieri quando, con le buone maniere di un vecchio padre, riuscì a convincere Favero - non uno qualsiasi - a trasformarsi da ala a terzino (scusate il termine ma odio gli esterni bassi): "Così - gli disse - con la tua velocità avrai più campo per attaccare e sarà l'avversario a doversi preoccupare di te". Funzionò alla grande.
Ultimamente ha preso casa a Gorizia, la società che è sempre stata il suo pallino, due promozioni di fila, dalla Seconda in Promozione e il "Non c'è due senza tre" che, solo per scaramanzia, nello spogliatoio nessuno, per ora, intende pronunciare: "Calma, un passo alla volta: siamo lì, in piena zona play-off, ma ci sono almeno tre squadre più attrezzate di noi, Juventina, Ronchi e adesso che si è rinforzata, direi anche la Pro Cervignano che ha recuperato Panozzo e ha preso Colussi, un ex professionista".
Non è un giocare a nascondino, è la filosofia di uno che prima fa i fatti e poi, se è il caso, li adorna con le parole: "È un campionato equilibrato, le sorprese sono all'ordine del giorno, ogni domenica ci scappa qualche risultato imprevisto, l'ultima giornata noi abbiamo pareggiato con il Costalunga - ma meritavamo ampiamente di vincere e la Juventina si è fatta rimontare dal San Giovanni. Ogni partita nasconde delle insidie, a cominciare dalla prossima con la Valnatisone".
Che si presenterà al Campagnuzza con il bunker meno violato del girone: "Sarà dura, loro hanno gente di categoria che gioca assieme da una vita. È una squadra cinica, bravissima nelle ripartenze ("Coce", ma ai nostri tempi non si chiamavano contropiedi? ndr) se sbagli non ti perdona".
Avvistate le truppe nemiche all'orizzonte, è arrivato il momento di mettere a punto la strategia di accerchiamento: aspettare la Valnatisone al varco o aggredirla e prenderla subito a ceffoni: "Giocheremo come sempre, tranquilli ma consapevoli delle nostre qualità, puntando sull'organizzazione e la velocità. Non possiamo snaturarci, non siamo abituati a subire, ma dovremo essere più precisi sotto porta, non possiamo mangiarci tutte quelle palle-gol come è successo domenica scorsa contro il Costalunga".
Chiama a raccolta i superstiti e distribuisce due medaglie al valore sportivo: "Alleno tutti bravi ragazzi, s'impegnano sempre alla morte ma se devo citare due esempi, faccio i nomi di Marco Piscopo e Michele Banello: il primo si è rotto quattro volte un crociato - altrimenti non era qui -, un altro al suo posto avrebbe già mollato da un pezzo; il secondo ha superato con grande volontà un grave problema di salute rimettendosi in gioco e ogni domenica è uno dei migliori. Sono da ammirare".
Ultimissime dall'infermeria: Luca Cantarutti è out per una micro frattura, il portiere Maurig è in forse per una botta, Brik accusa un affaticamento muscolare, ma l'euclideo geometra del centrocampo non è tipo da mettersi in malattia per un banale raffreddore. Rientra Cecotti e questa è una gran bella notizia per una difesa in cui, ultimamente, cominciavano ad entrare spifferi dappertutto. E l'ultimo chiuda la porta: Clede, dopo le ultime sfarfallate, è avvisato.

Fabrizio Tomadini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 20/01/2017
 

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