TERZA C - E' caccia all'orecchino incerottato. Castions no, Mossa ok
Secondo episodio del genere: stavolta l'arbitro fa scattare il cartellino rosso, mandando il Sagrado in tilt. Cgs e Alabarda ripartono di gran carriera. Il Lucinico ci prova
Il campionato è ripartito con il piede giusto per il Mossa che, così com'era avvenuto nel girone di andata, anche stavolta si è imposto senza problemi sull'Aurisina chiudendo i conti per 1-4. Un successo molto importante in chiave play off per gli isontini, che riconquistano la top five approfittando della battuta d'arresto del Castions, superato invece dal Cgs per 4-0. Un risultato che regala fiducia al Mossa, autore di un campionato impegnativo e non privo di difficoltà, ma durante il quale è stato bravo a tenere alto il morale e lavorare con grande forza di volontà. Sulla carta, oggi i goriziani partivano da favoriti ed è una vittoria che tutto sommato non stupisce, ma onore al merito alla squadra per non essersi accontentata ed esser andata a segno con quattro giocatori diversi: Mersed, Osmanovic, D'Angelo e Cammarata.
Successo utile al morale anche per il Lucinico, che si è imposto di misura sul campo del Poggio grazie alla marcatura di Tonani. Anche per il Lucinico questa prima parte di stagione è stata caratterizzata da alti e bassi e chissà che questo risultato non aiuti il gruppo a credere di più nelle proprie possibilità e ripartire con un nuovo spirito.
Niente da fare, invece, per il Pieris, superato dalla più quotata Alabarda per 3-1. Vittoria di misura anche per lo Strassoldo in casa con il Villanova, con i padroni di casa che si mantengono saldi al terzo posto in classifica dietro all'Ufm e a La Fortezza.
Nel posticipo serale, infine, pareggio per 3-3 tra Gaja e Sagrado. Delusione per i bisiachi che, dopo aver chiuso il primo tempo sullo 0-3, si sono visti rimontare tutto il vantaggio a seguito di un episodio molto dubbio a detta del tecnico Roberto Gon: «Abbiamo disputato una prima parte molto buona, segnando dopo un paio di minuti e conducendo il gioco senza problemi. Ad inizio ripresa, però, un nostro giocatore è stato espulso e la motivazione ci ha lasciato senza parole innervosendoci non poco: durante una rimessa l'arbitro si è accorto che il ragazzo non aveva tolto un orecchino e, non accettando la soluzione adottata di coprirlo con un cerotto, ha estratto il cartellino rosso. Ovviamente questo non deve essere un alibi ma non nego che restare in dieci in questo modo ci ha un po' mandato in tilt, soprattutto dopo che il Gaja ha siglato il 2-3. Gli avversari si sono galvanizzati, mentre noi ci siamo impauriti e non siamo più riusciti ad essere incisivi. Peccato, non avrei mai pensato potesse finire così».
Alessandra Antoni
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