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Edizione provinciale di Udine


UDINESE - Delneri: "Il Milan? Va aggredito"

Sarà la strategia bianconera per la sfida di domani (avvio alle ore 15, arbitra Banti) in un “Friuli Dacia Arena” alle soglie del tutto esaurito. Il mister: ”Empoli è stato soltanto un episodio. Abbiamo ancora tante motivazioni, chi non le ha si siede in panchina…Gnoukouri è convocabile, ha buone doti, ci darà una mano”. E il ritiro è confermato fino al termine della stagione. “Ma non si tratta di decisione punitiva”

 

Se ne andrà questo gennaio di stenti. Meglio se con un successo sul Milan…Archiviate le sconfitte (preventivabili) targate Inter, Roma ed (un pò meno) Empoli, l’Udinese prova a smuovere il ristagno di una situazione di classifica non certo preoccupante, ma inchiodata dallo scorso 22 dicembre. Pure i rossoneri (l’appuntamento, in un “Friuli Dacia Arena” alle soglie del “sold out” è per domani, alle ore 15, fischia Banti di Livorno), dopo le ultime prestazioni a metà, hanno però bisogno di fare punti.

Mister Delneri, è alle porte una sfida tra due formazioni a corto di risultati.
“Per quello che vuol ottenere il Milan, per i suoi traguardi e per i giocatori importanti che in rosa magari si – sbotta il tecnico friulano – e comunque ci sta di attraversare un periodo meno positivo. Da parte nostra i traguardi sono altri: poi possiamo pure analizzare gare giocate meno bene, ma i risultati negativi sono stati figli degli incroci con avversarie più forti. Sarà una gara tra due squadre che cercheranno di ribaltare il trend per portare a casa punti pesanti.”

In settimana avete aggiunto l’opzione Gnoukouri.
“E’ un giovane, ma ha già fatto vedere buone cose. Possiede qualità di centrocampista interno, di buona tattica e tecnica, quando avrà conosciuto meglio i compagni potrà dare solidità al reparto. E’ convocabile, ma non partirà titolare. Poi, magari, a partita in corso, avendo un ruolo ben definito, potrebbe darci una mano”

Cos’ è rimasto delle deludente parentesi di Empoli?
“Come soluzioni, sembrava una gara da zero a zero conclamato. La prestazione è stata negativa ma le precedenti positive: dobbiamo accettare una domenica non buona. Certo, bisogna essere più accorti, attenti, decisi in certe situazioni e in determinati momenti delle gare. Tatticamente, come concetto, abbiamo fallito poche volte.”

Quale è stato il suo atteggiamento in settimana?
“Mi piace discutere con il mio gruppo su attenzione e motivazioni. Bastone e carota si alternano ma, in questo periodo i giocatori hanno avuto sempre più carota. Il bastone è arrivato nel modo giusto: perché si può sempre fare meglio”

I “comandamenti” da mandare a memoria per domani?
“Aggressività calcistica, innanzitutto. Affrontiamo una squadra tecnicamente brava, che ha l’ uno contro uno facile e accelera. Dovremo rimanere intensi sul portatore di palla e fare attenzione ad ogni particolare. Le gare perse danno insegnamenti, ma anche un Milan e uno stadio pieno forniscono già motivazioni. Ho grande fiducia nei miei uomini e in quello che dobbiamo fare. Poi possiamo anche sbagliare, ma questa è la strada”

Il Milan buca sovente gli approcci alla gara…
“E’ una squadra si espone, che fa leva sulle sue grandi qualità fisiche e tecniche. Mi piacciono perchè esprimono un calcio positivo: hanno credibilità in quello che fanno e sono sempre tutti sono impegnati. Hanno saputi creare un bel gruppo: questa è la loro forza culturale e calcistica. Per questo quando abbassi la tua aggressività, il valore del Milan emerge. Poi i singoli: Bonaventura, Romagnoli, De Sciglio, Bacca, e il miglior portiere giovane del mondo come Donnarumma: tutti giovani che danno grande qualità.”

Un gol nelle ultime quattro gare: il vostro attacco c’è ancora?
“Zapata e Perica hanno margini di progresso: ma bisogna lavorare molto. Zapata lotta molto, ha intensità e volontà e una base importante dalla quale partire. Magari non ha dribbling secco e fine ma ci dà una grossa mano per respirare. Lo vedo in crescita, come tutti. E poi bisogna giudicare sul lungo raggio, non una gara alla volta”

Il ritiro?
“Abbiamo deciso di andarci un giorno prima, ma fino alla fine del campionato. Serve però togliersi dalla testa che non si tratta di un provvedimento punitivo; anche perchè non sarebbe stato giusto dopo una sola gara. Ora il ritiro va bene per stare insieme e fare le nostre cosette. La scelta è mia e non fa male a nessuno stare un giorno in più assieme: favorisce approccio e come concentrazione”

La nuova frontiera  di questa Udinese?
“Vogliamo andare più avanti possibile. Ci sono spazi e tempi giusti per migliorare la squadra. L’occupazione degli spazi è fondamentale: giocando di squadra la testa deve ragionare come altre quattro o sei. Serve tempo per assemblare, però i giocatori sono disponibili ad accettare questo.”

Tatticamente dove state andando?
“In futuro potremo fare anche il 4 – 2 – 3 - 1. Ma adesso il 4 – 3 - 3 darà sicurezze è sarà sempre il modulo di partenza. Il problema è non cambiare sempre all’inizio: ma avere una soluzione ben definitiva e possibile da modificare a gara in corso. Senza fare cambi automatici per cerare difficoltà all’avversario”

La corsa salvezza non vi riguarda. L’Europa, salvo miracoli, rimarrà solo un continente. Ci sono ancora motivazioni?
“Chi non le ha, non gioca: lo facciamo sedere in panchina e gliele facciamo tornare. Il calcio e per prima cosa passione, bisogna ricordarlo. Diciotto squadre? Son tante o poche, dipende da come la vedi. Per me, però, è importante la meritocrazia, perchè chi vince i campionati merita di accedere alla serie superiore. Mi pare la cosa più corretta”

Roberto Zanitti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 28/01/2017
 

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