Vota il sondaggio

Inserisci la tua email per votare

Puoi votare solo una volta per questo sondaggio e la tua email deve essere valida.
La tua email non sarà resa ne pubblica ne visibile.

Consenso al trattamento dati:

Accetta il trattamento dei dati.

 
×

Accedi al Sito !

Usa le tue credenziali di accesso:
Non ricordi più la password?

Registrati

 Resta connesso

 

oppure

Accedi con Facebook

×

Edizione provinciale di Pordenone


JUNIORES - Stoico: categoria da ripensare. E i club devono crederci

Il tecnico del Fontanafredda: "Per i professionisti la Primavera è la seconda squadra più importante, per i dilettanti l'Under spesso è solo un peso. Eppure i ragazzi interessanti non mancano, vanno solo aspettati con un po' di pazienza"

Abituato a confrontarsi ai massimi livelli delle categorie giovanili, Gianluca Stoico, già tecnico vincente con Pordenone e Sacilese, sta affrontando quest'anno la prima esperienza a livello Juniores. E ha toccato con mano le caratteristiche di un campionato decisamente anomalo.
Stoico allena il Fontanafredda che, pur tra alti e bassi, sta comunque ben comportandosi nel girone A dei regionali.
Abbiamo chiesto al tecnico un giudizio sulla categoria: "In generale, mi pare che le società non investano nella Juniores quanto dovrebbero. Non ci credono, insomma, non comprendendo completamente che la stragrande maggioranza dei ragazzi che escono dagli Allievi non sono pronti per compiere il salto in prima squadra e soffrono quel passaggio. Però il potenziale c'è, quella che manca semmai è la pazienza, qualche giocatore andrebbe solo aspettato uno o due anni e poi potrebbe davvero ben figurare a livello seniores".
Il problema non è solo dei club; anche la Federcalcio dovrebbe metterci del suo, ripensando il campionato Juniores e rendendolo più coinvolgente e interessante, e non solo qualcosa a cui partecipare perché obbligati...
"Sono d'accordo; si potrebbe, ad esempio, strutturarlo su due fasi come avviene negli Allievi e nei Giovanissimi. Le formule possono essere diverse, quello che veramente conta è prendersi a cuore la categoria. A livello professionistico, la Primavera è la seconda squadra più importante di una società: i ragazzi difficilmente passano dagli Allievi alle formazioni seniores, ma si fanno le ossa per un paio d'anni in Primavera. Mi chiedo, allora, perché ciò non accada a livello dilettantistico... E qui si aprirebbe anche il capitolo "fuoriquota", da ripensare completamente".
Oggi tra Juniores e fuoriquota si è creato una sorta di "buco nero" che inghiotte schiere di giovani: molti lasciano il calcio per delusione o indifferenza, parecchi passano nei campionati amatoriali, mentre i quarantenni fanno ancora la differenza in categoria. Non è che anche voi allenatori avete delle responsabilità in quello che può apparire come un vero e proprio corto circuito?
"Sì, qualche responsabilità può esserci quando gli allenatori delle prime squadre convocano juniores pretendendo che il sabato non giochino e poi li lasciano in panchina la domenica. A parte che a quell'età il recupero fisico è molto rapido, bisogna considerare che i ragazzi hanno un gran bisogno di giocare partite, oltre che di allenarsi. Sono anni fondamentali, che rischiano di venir sprecati malamente". 
Che campionato è quello a cui partecipa il suo Fontanafredda?
"C'è grandissimo equilibrio e non esiste una squadra nettamente più forte delle altre. Le gare si decidono spesso per un gol di differenza, ma quello che conta è l'atteggiamento con cui le squadre scendono in campo: c'è molta cattiveria agonistica, che alla fine premia più che non le qualità tecniche. Per quel che ci riguarda, abbiamo avuto un avvio difficoltoso anche perché la rosa era piuttosto ristretta, poi però le prestazioni sono migliorate. Ma, appunto, ci sono anche gli avversari...".
Stoico, provi ad immaginare una rappresentativa Juniores di categoria: potrebbe essere competitiva con quella di "fuoriquota" che sta plasmando il suo collega Massimiliano Moras?
"La sua è una provocazione interessante, ma rispondo che sì, una selezione del genere composta da elementi provenienti dai tre gironi dei regionali potrebbe fare la sua bella figura. Confermo il mio convincimento: in categoria i giocatori interessanti ci sono, dobbiamo trovare però il modo per metterli in evidenza, e soprattutto dargli il tempo di maturare".
Cos'altro l'ha colpita?
"Le poche persone che vengono a vedere le gare Juniores il sabato. Eppure lo spettacolo c'è e le partite sono molto combattute e vivaci. Questa è una categoria da ripensare e valorizzare. Prima si comincia, meglio è".

Alessandro Maganza 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Print Friendly and PDF
  Scritto da La Redazione il 31/01/2017
 

Altri articoli dalla provincia...



















Vai all'edizione provinciale
Tempo esecuzione pagina: 0,11298 secondi