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Edizione provinciale di Pordenone


IL CASO - C'erano una volte le vecchie glorie. S.Antonio dice no

Lo storico sodalizio purliliese ha comunicato la propria non partecipazione al torneo 2017. Alla base della decisione l’impossibilità di giocare le gare durante la settimana e la decisione arrivata dall’alto di poter tesserare anche giocatori provenienti dai campionati dilettantistici

Tristezza, è il primo sentimento che balza alla testa, dopo la notizia arrivata in redazione della decisione delle vecchie glorie del Sant'Antonio Porcia di non partecipare al prossimo campionato 2017 delle vecchie glorie. Direte voi; con i problemi economici che gravitano in questo momento nel nostro paese dove stà la novità. Eh no, qui le cose sono molto più complesse e non hanno nulla a che fare con le problematiche di quel genere. Qui entrano in gioco valori ben più radicati. Quando nell’Aprile del 2000, tre vecchi amici: Paolo Moro, Gianni Carniel e Elio Falconieri ebbero l’idea di creare qualcosa di propositivo per la piccola frazione di Porcia, dando un forte segnale alla costituzione delle vecchie glorie, il tutto era legato un principio associativo e ricreativo. Già prinicipo associativo e ricreativo, memorizzate questo passaggio. Scusate se ho fatto un salto nel passato, ma era necessario per far capire come lo scopo fondamentale di questo gruppo di persone, amici e simpatizzanti, che può contare sulla bellezza di circa 150 persone, è alimentato da questi aspetti. Sono passati sedici anni da allora e in questo periodo la favola è cresciuta, è diventata una realtà solida nel territorio comunale, condivide calcio e divertimento, ha creato una band musicale per intrattenere tuttti, avversari inclusi, nel terzo tempo. Crea feste, punti d’incontro e con il calcio si è tolta nel recente passato diverse soddisfazioni arrivando per tre volte ad una finale, purtroppo senza vincerle. Poco male, il calcio da e toglie. Ma lo spirito non si cancella e qui arriviamo al presente. La decisione di non prendere parte al prossimo torneo parte da questi principi, che sono stati espressi in maniera limpida dal direttivo del club che si è tenuto nei giorni scorsi, con la stesura di un documento inviato agli organi competenti. Due i temi scottanti, sui quali si fonda la decisione: innanzitutto la decisione di giocare durante la settimana e non più al sabato, e poi fattore che ha fatto rizzare i capelli ai presenti, la possibilità che le squadre possano tesserare anche giocatori provenienti dai campionati diletatntistici. Apriti cielo: per il Sant’Antonio se questo è l’orientamento, salta il banco. E così è stato. Per il sodalizio giocare il sabato è una consuetudine e un punto di riferimento intoccabile, in cui ruotano attorno intere famiglie pronte a stare assieme. Giocare durante la settimana, come potete capire, non rispecchia tutto ciò, essendoci gente che il giorno successivo va al lavoro, gente che per turni non può essere presente e tanti altri aspetti. E ovviamente nemmeno è sposabile la teoria di far giocare tessereti, in quanto esiste il campionato amatori over 40 nel quale uno si può iscrivere, ma le vecchie glorie devono rimanere vecchie glorie. In fondo lo dice il nome stesso.


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  Scritto da Gianpaolo Leonardi il 16/02/2017
 

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