Non l’ha presa bene, e non poteva essere altrimenti, Giovanni Putti. Il fresco, inatteso esonero incassato alla Fulgor, club dove era approdato con fieri propositi dopo l’infelice parentesi di Reana, lo ha decisamente colto di sorpresa. Anche se, lungo il cammino, brusii e malumori striscianti non erano certo mancati. Tutto sommato, però, a otto giornate dal traguardo della stagione regolare, la formazione di Godia è ancora in piena corsa per un posto al sole.

“E’ vero che abbiamo perso troppe partite ma, soltanto una settimana fa, il nostro ds Zoppè aveva dichiarato che eravamo in linea con i programmi - ricorda Putti - non credo sia bastata la sconfitta di Pradamano a far precipitare la situazione. Basta guardare la classifica: solo il Santamaria è ormai andato, ma la Fulgor è quinta, alla pari con la Risanese e a soli due punti da Lavarian Mortean e Martignacco. Siamo messi proprio cosi male? Non mi sembra…”.

Può essere che gli obbiettivi siano mutati in corsa?
“C’era un progetto nel quale credevo. Quest’estate, infatti, mi era stato chiesto espressamente di raggiungere i play - off. Nel caso non fossimo stati promossi, l’idea era poi quella di intervenire sull’organico, in vista del campionato successivo, per puntare con decisione al salto di categoria: questa è la verità. Ma la coerenza, invece, dov’è?”.

Mancano solamente otto giornate…
”Perciò mi sarei aspettato un atteggiamento più costruttivo da parte della società. Aspettando, magari, un’ulteriore settimana: domenica abbiamo il Flambro…E c’è un'altra cosa che mi preme sottolineare: Giovanni Putti paga sulla propria pelle il fatto di non essere friulano, continuando a scontare una certa diffidenza nei suoi confronti…”.

Prime reazioni da parte della squadra?
“Posso solo dire di essere stato subissato di messaggi di solidarietà e incredulità. I ragazzi sono con me, mi spiace interrompere questo percorso anche per loro”. (rozan)

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