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Edizione provinciale di Udine


IL CASO - Dirigente del Pozzuolo inibito fino a fine anno

Un'altra vicenda riporta alla ribalta i difficili rapporti tra tesserati e classe arbitrale

Singolare il caso, che avevamo già anticipato, trattato dal giudice sportivo di Udine, che ha visto il dirigente accompagnatore del Pozzuolo inibito fino a tutto il 2017. Tale vicenda segnala la difficoltà crescente di rapporti tra tesserati e classe arbitrale. Nel caso in oggetto, si arriva a litigare addirittura un'ora prima dell'inizio della partita, il che è tutto dire. E non può sempre essere colpa esclusiva di dirigenti, giocatori, volontari o allenatori, che con pazienza e dedizione giornalmente si dedicano al calcio... Quella che segue è la ricostruzione di parte arbitrale, servita al giudice sportivo per infliggere la severa sanzione, addirittura con previsione di ulteriori sanzioni amministrative al club biancoverde. 

A scioglimento della riserva di cui alla delibera pubblicata sul CU n. 53 del 15/02/2017 il cui contenuto è da considerarsi qui integralmente richiamato;
- letti gli atti di gara;
- sentito in apposita audizione il Direttore di gara in data 21/02/2017 per le precisazioni del caso;
P.Q.M.
- omologa il risultato di gara così come conseguito sul campo per 2 - 0 in favore dell'ASD Mereto Calcio;
- inibisce il signor Antonio Trotta Dirigente Accompagnatore dell'ASD Pozzuolo del Friuli in occasione della gara in epigrafe fino al 31/12/2017 per i motivi che seguono:
inibito a prendere parte alla gara già un'ora circa prima del suo inizio per avere tenuto un comportamento irriguardoso nei confronti dell'arbitro.
Più precisamente, al momento di consegnare la lista dei partecipanti con relativi documenti, veniva invitato dal direttore di gara ad attendere il suo consenso per entrare nello spogliatoio, al che reagiva proferendo espressioni irrispettose e lanciando sul tavolino dello spogliatoio la distinta e i documenti facendo, tra l'altro, cadere a terra oggetti personali ivi presenti.
Alla notifica del provvedimento si allontanava spontaneamente dal recinto di gioco salvo rientrarvi, senza alcuna autorizzazione al riguardo, a gara terminata.
In tale occasione, infatti, si presentava presso lo spogliatoio dell'arbitro chiedendo spiegazioni in ordine al provvedimento adottato nei suoi confronti prima ancora dell'inizio della gara.
Invitato a quel punto a uscire dallo spogliatoio - se non altro per permettere all'arbitro di fare la doccia come da quest'ultimo richiesto - bloccava con un piede la porta che il direttore di gara stava chiudendo, per riaprirla poi con forza con una mano mentre con l'altra spingeva l'arbitro attingendolo sul petto e facendolo così indietreggiare di qualche passo.
Nonostante l'arbitro reiterasse l'invito a uscire dal proprio spogliatoio, ne bloccava l'uscita inveendo a gran voce e pretendendo spiegazioni.
Usciva, infine, solamente dopo alcuni minuti durante i quali continuava a protestare, proferendo altresì minacce nei confronti dell'arbitro. L'allontanamento avveniva solo grazie al pronto intervento dei dirigenti di entrambe le squadre, che lo accompagnavano forzatamente all'esterno del recinto di gioco.
La presente rileva ai fini dell'applicazione delle misure amministrative di cui all'articolo 16 n. 4 bis del C.G.S.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 23/02/2017
 

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