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Edizione provinciale di Pordenone


PRIMA A - Campardo: a Barbeano siamo pronti a riscrivere la storia

La piccola frazione di Spilimbergo è vicina a scrivere un’altra importante pagina di storia con la terza salvezza consecutiva. L’orgoglio del presidente Giovanni Campardo

 

Ci sono storie senza tempo ma c’e’ un tempo per ogni storia. Oggi raccontiamo quella del Barbeano, piccola frazione di Spilimbergo composta da 500 anime scarse, che sta vivendo per il terzo anno consecutivo l’esperienza in Prima categoria. I primi due anni sono terminati con salvezze sudatissime, mentre quest’anno i biancorossi guidati da Gianpiero Molaro, si stanno ritagliando delle lusinghiere soddisfazioni. La classifica dice 28 punti e una posizione al centro del gruppone al momento al riparo da spaventi. Al timone della società per il dodicesimo anno consecutivo Giovanni Campardo, inesauribile sostenitore della squadra, che vive in prima persona accanto ai ragazzi ed il primo a gioire o tirare su il morale nei momenti negativi.
Presidente quest’anno più gioie che dolori…
“Ho dei ragazzi fantastici, attaccati a questa maglia, che prima di essere giocatori in campo sono amici fuori. La nostra forza quest’anno, al di là dei meriti del tecnico e del suo staff oltre chiaramente a quelli dei giocatori stessi, è la coesione del gruppo. Se a tutto ciò aggiungiamo l’arrivo di alcuni giovani che ci hanno portato quella vena di nuovo entusiasmo, il mix prodotto  ha prodotto ottimi risultati. Per noi la salvezza è come vincere lo scudetto in Serie A, lo dico apertamente. Per la nostra realtà, quello che stiamo facendo va al di sopra delle possibilità. Ci sono problemi strutturali e di ricambio generazionale nella dirigenza, che non possono essere elusi. Le difficoltà che viviamo sono molte, alla pari di tutti, soffriamo la situazione economica generale, che vieta a molti sponsor di avvicinarsi allo sport. Senza dimenticare che siamo una delle realtà più piccole della categoria”.
State dimostrando con dei sani valori di poter competere ad armi pari con realtà più grandi. Come vivete questo momento?
“Rimaniamo con i piedi ben saldi al terreno. Lo scorso anno organizzammo una festa enorme dopo la salvezza, spero di poterlo fare, magari con un po’ di anticipo, anche quest’anno. Ma i conti si fanno alla fine. Quello che mi preme sottolineare è la strada imboccata con l’arrivo di alcuni ragazzi giovani, che possono essere il ricambio generazionale indispensabile. Guardare al futuro è un atto dovuto. Il campionato non è facile, ci sono squadre molto forti e ogni domenica dobbbiamo sudare le proverbiali sette camicie per emergere. Non ci illudiamo, perché siamo gente di sport, ma siamo fieri del nostro percorso”.
Qual è il suo ricordo più bello della sua gestione?
“Ce ne sono molteplici, ma quando si vince, l’episodio rimane inevitabilmente scalfito nella mente. Bisogna tornare indietro alla stagione 2006/2007, quando vincemmo la Coppa regione di Seconda categoria contro la Cividalese per 2-1, vincendo tutte le gare dalla fase eliminatoria alla finale. Una cavalcata storica”.
Cosa rappresentano Fabrizio Zadro e Michele Campardo nel Barbeano ?
“Sono i nostri totem, quelli che hanno vestito per più volte questa maglia da 10 anni a questa parte. Ragazzi da cui prendere esempio, per come vivono il dilettantismo. Sono quasi coetanei e assieme hanno dedicato corpo e anima e sono diventati uomini con il biancorosso cucito addosso”.
Guardando al campionato chi vede favorita per la vittoria finale?
"Difficile fare pronostici, al momento sembra che Vivai Rausceodo e Corva siano pronte a battersi per il salto di categoria, nel quale sinceramente avrei inserito anche il Codroipo, che sembra però ultimamente aver rallentato. Ma i giochi sono ancora aperti e anche il vajont ha una squadra in grado di dire la sua".

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da Gianpaolo Leonardi il 23/02/2017
 

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