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Edizione provinciale di Udine


IL CASO - Fulgor: basta con offese e sberleffi ai nostri ragazzi

La società udinese denuncia le provocazioni e gli insulti che subiscono i Giovanissimi provinciali, girone B, che stanno compiendo grossi sforzi per migliorarsi sotto il profilo comportamentale e dell'atteggiamento, oltre a esprimere un calcio di buon livello

 

Brutta pagina, quella andata in scena domenica a Godia, dove si confrontavano due tra le formazioni più competitive del girone B dei Giovanissimi provinciali di Udine, ossia la Fulgor terza in classifica con l'attacco più prolifico del torneo (80 le reti segnate) e la Gemonese vice-regina alle spalle dell'Azzurra Premariacco, nonché forte della retroguardia più ermetica (7 appena i gol subiti).
A denunciare quanto avvenuto sono il presidente Massimo Celotti e l'allenatore, sempre della Fulgor, Luca Pressacco, stanchi di assistere a provocazioni e poi di veder considerata la loro creatura come turbolenta, rissaiola e imprevedibile. Ma c'è di più: c'è la mancanza di rispetto per gli avversari, una mancanza che arriva allo sberleffo: "A fine gara i giovani della Gemonese, tra le altre cose, hanno intonato in coro, negli spogliatoi "Voi non siete niente", all'indirizzo dei miei, presi dallo sconforto della sconfitta,  e senza che nessun dirigente ospite intervenisse a mettere fine al dileggio. Ha dovuto intervenire la nostra dirigente-segretaria Angela, riportando la situazione al limite dell'accettabile". 
Ora, la partita è stata combattuta, ed è stata vinta dai giallorossi 3-2, con la Fulgor che, una volta di più, ha messo in mostra un bel calcio: "Siamo penalizzati dal non avere in rosa un portiere, condizione che ci costringe a mandare tra i pali un giocatore di movimento. Però, abbiamo giocato meglio della Gemonese, privilegiando tecnica e coralità all'agonismo e alla fisicità. Ma questo non è rilevante; lo è invece cercare con tutte le nostre forze di migliorare l'aspetto comportamentale e degli atteggiamenti, una sfida che diventa proibitiva se gli avversari offendono i nostri e, provocandoli, producono determinate reazioni, spesso incomprensibili all'esterno. La squadra è composta da ragazzi extracomunitari, da comunitari e da friulani, in uno sforzo sportivo, educativo e sociale che meriterebbe semmai la collaborazione e il sostegno di chi ci affronta, e non le offese gratuite o gli sberleffi. Dire che siamo amareggiati è dire poco; sappiamo che abbiamo ancora tanta strada da percorrere per migliorarci, ma anche che quella compiuta non merita di ricevere un trattamento del genere".  (alma)

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  Scritto da La Redazione il 21/02/2017
 

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