IL CASO - Maglietta del colore della divisa? Cambiatevi o ciccia
Quanto accaduto in una gara a livello di Giovanissimi sperimentali - ma la vicenda è abbastanza frequente - testimonia la deriva del calcio tricolore, soggetto a regolamenti cervellotici e a una severità senza senso
La vicenda può far sorridere, o essere confusa con Carnevale, dove ogni scherzo vale. Invece, purtroppo, è vera e soprattutto illuminante sulla deriva del nostro calcio, tartassato da regolamenti cervellotici e da severità senza senso.
Quindi, due squadre di Giovanissimi sperimentali si affrontano, diciamo a Udine. Sono quasi le 10.30 del mattino di ieri, in nottata il termometro ha ballato vicino allo zero, fa piuttosto freddino. Una compagine indossa la cassacca blù, l'altra quella bianca: i ragazzi di una e dell'altra squadra portano sotto la maglia una maglietta termica, utilissima per proteggersi da temperature rigide. Dov'è il problema? Che le magliette termiche non sono delle stesso colore delle casacche: e poco importa se, essendo queste utlime col colla a "v", ciò purtroppo si nota sia pure a malapena. L'arbitro ordina o di cambiarsi, oppure... via le magliette termiche, ecco l'unica alternativa prevista. Allenatori e dirigenti provato a discutere su una regola che, calata a livello di una gara giovanile in una mattinata fredda, appare allucinante. Niente da fare, anche se il direttore di gara chiama al telefonino un suo superiore per sincerarsi che non esistano scappattoie. "No, maglie e magliette debbono avere lo stesso colore" è il verdetto.
Così i ragazzini devono togliersi la maglietta termica.
Il direttore di gara, lui, ha arbitrato il primo tempo del match indossando una divisa nera, che si confondeva con il blù scuro delle casacche che distinguevano una delle due compagini, risultando pure destinatario di qualche passaggio compiuto per errore da chi lo aveva scambiato per un proprio compagno di squadra... Il fischietto s'è ripresentato in campo dopo l'intervallo bardato di una maglia giallo fosforescente.
Quanto accaduto ieri, domenica, è abbastanza frequente sia a livello giovanile che di prime squadre. Si sono visti direttori di gara che, pur di non cambiare la propria divisa, hanno fatto sostituire quella indossata da un'intera squadra. Ora, è giusto rispettare i regolamenti, ma questi devono essere applicati con un minimo di flessibilità e, soprattutto, facendosi sempre guidare dal buon senso e dalla sensibilità verso le altri difficoltà.
Ricordate all'inizio dei campionati quando, con 35 gradi all'ombra, si impediva ai giocatori di fermarsi un momento a bere un goccio d'acqua, quando in serie A si permettevano di fare dei veri e propri time-out?
Ecco, questa dei colori delle divise è semplicemente un'altra faccia della stessa medaglia. Una medaglia che non vale niente.
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