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Edizione provinciale di Pordenone


GIOVAN. SPERIM. - Sun Tzu, Clay, Foreman e la muta di chi ci insegue

Il Tricesimo bombarda, l'Azzanese pare alle corde. Ma, nella ripresa, sono gli azzurri ad andare al tappeto... Un pareggio raccontato alla Moreno, gollonzo di Risico compreso

Alla fine della partita, ho deciso di farla finita: ho appeso le scarpe al chiodo!
Ragazzi, teniamo sempre a mente un prezioso aforisma di Sun Tzu: “ Nell’operazione militare vittoriosa, prima ci si assicura la vittoria e poi si dà battaglia. Nell’operazione militare destinata alla sconfitta, prima si dà battaglia e poi si cerca la vittoria”
Questo generale e filosofo cinese è vissuto probabilmente tra il VI è il V secolo avanti Cristo…
Come ha potuto vedere la nostra partita…?
Se fossimo stati solo un po' più veloci, il gol di Risico sarebbe arrivato prima del fischio d’inizio e Flash avrebbe telefonato a Gabriele!
I fatti susseguenti al gol hanno dell’incredibile.
Cannoni di fregata pronti.
Imbarcazione nemica circondata.
Si spara un primo colpo, un avvertimento.
“O vi arrendete o vi affondiamo!”. Si fa per dire...
Venti bordate, un solo centro!
“Che mira, ragazzi…, ma nessuno gioca più a battaglia navale?”
Per descrivere lo sciagurato cambio di passo che ci ha visto protagonisti, bisogna tornare indietro al 30 ottobre del 1974 quando io, mia madre e i miei cinque fratelli, pigiati su un divano da due posti e mezzo, assistemmo allo storico incontro tra Cassius Clay e George Foreman.
Già dalla prima ripresa, Clay capisce perché il maglio riesce a modellare il ferro e circa 43 anni dopo alla prima occasione, Risico insacca in porta uno dei suoi gollonzi.
Nei minuti che seguono e fino alla sesta ripresa, Clay ringrazia Allah di avergli dato molta melanina e vitamina D.
Sempre quarantatré anni dopo, alla fine del primo tempo, l’Azzanese pare alle corde e il Tricesimo, sbagliando l’inverosimile, si infila negli spogliatoi con il minimo vantaggio.
Settima ripresa.
C’è un senso che non appartiene ai cinque primari e che spiega in parte il cambio di atteggiamento di Ali. E’ una percezione totale, un sentire con ogni cellula del corpo, in friulano si usa un termine che lo descrive molto bene: “Ti ai Nasat”
Ali sente che i colpi non sono più quelli di prima e intuisce che Foreman è stanco, ha speso molto, forse tutto.
Esce e comincia a danzare come solo lui sa fare… in assenza di gravità.
Sempre quarantatre anni dopo, rocambolescamente, subiamo il più evitabile dei gol.
All’ottava ripresa Foreman è al tappeto.
Tricesimo – Azzanese 1-1.
Ora, ragazzi, si può prendere un gol nella battaglia, ma quello che non si deve mai fare e che Sun Tzu ci insegna, è risvegliare “Lo Spirito del dormiente”. Esso si attiva quando intravede una possibilità, una debolezza seppur minima, una piccola crepa ed è in grado di recuperare quell'energia sopita in ogni singola cellula del nostro organismo per metterla a disposizione dell'intenzione. Lo spirito si aggrega e diventa forza di gruppo.
A settembre, all'imbrunire, capita a volte di volgere lo sguardo al cielo e cogliere le fasi di cablatura del volo dei migratori. Un movimento all'unisono di ali e penne remiganti.
Questo è lo Spirito!
Comunque, bravi ragazzi! Avete raddrizzato l'albero della barca quando ormai era a pelo d'acqua, e non è cosa da poco.
Ora, i latrati della muta dietro a noi diventano furiosi ed insistenti e dalla nebbia emergono le figure degli inseguitori che non avranno timore di azzannare le nostre caviglie scoperte.
Non è ancora giunto il tempo del riposo!

Moreno

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 03/03/2017
 

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