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CALCIO&PUGNI - Un fattaccio, due settimane fa...


Il caso accaduto ieri a Nimis, purtroppo, non è isolato. In proposito, basti ricordare i sempre più tesi e conflittuali rapporti tra tesserati e classe arbitrale, oppure le ombrellate ricevute da Lugnan e soci al termine di una recente gara giovanile.
Capita anche di peggio. Due settimane fa, ad esempio, al termine di un allenamento serale, due calciatori sono stati protagonisti di un episodio preoccupante. Uno dei ragazzi in questione, infatti, ha colpito con un calcio e un pugno alla nuca il compagno di squadra che in quel momento gli dava le spalle e con il quale aveva avuto, in precedenza, un diverbio. Il giovane che ha ricevuto i colpi è crollato al suolo ed è finito malconcio all'ospedale.
Tenuto conto della delicatezza della vicenda, preferiamo mantenere riservati i nominativi dei giocatori coinvolti e della stessa società per cui sono tesserati.

Inoltre, questi casi - sporadici - non possono e non devono oscurare l'impegno e la dedizione di cui danno giornalmente prova migliaia tra dirigenti, volontari, tecnici, incaricati di varie mansioni e calciatori, creando e costruendo integrazione, amicizia, solidarietà umana, oltre a educare e trasmettere valori alle nuove generazioni. 
Indubbiamente i problemi non mancano: sono problemi con cui l'intera società deve convivere e confrontarsi.
Né è possibile credere che il mondo del calcio dilettantistico, amatoriale e giovanile possa essere un'isola a sé stante, impermeabile a tutto quello che accade intorno a lei. 
Ciò detto, la guardia va tenuta alta e ognuno nel suo piccolo può contribuire affinché gli episodi negativi risultino il più possibile circoscritti e rari. Da parte nostra continueremo a raccontare quello che succede, perché la soluzione non può essere quella di far finta che i problemi non esistano, né tantomeno consiste nello nasconderli sotto al tappeto.

Alessandro Maganza 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 20/03/2017
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