Vota il sondaggio

Inserisci la tua email per votare

Puoi votare solo una volta per questo sondaggio e la tua email deve essere valida.
La tua email non sarà resa ne pubblica ne visibile.

Consenso al trattamento dati:

Accetta il trattamento dei dati.

 
×

Accedi al Sito !

Usa le tue credenziali di accesso:
Non ricordi più la password?

Registrati

 Resta connesso

 

oppure

Accedi con Facebook

×

Edizione provinciale di Udine


ECCELLENZA - Godeas: smettetela di trattare male il Lumignacco

Il mitico Denis a ruota libera: "Potessi, tornerei a scegliere il club rossoblù e anche a cimentarmi nel doppio ruolo di allenatore-giocatore. La partita con la Virtus Corno? Il pareggio ci sarebbe stato stretto, figurarsi la sconfitta... Gli arbitraggi? Massimo rispetto per i direttori di gara, è anche vero che due-tre decisioni ci hanno penalizzato. Dobbiamo dare il massimo fino all'ultimo secondo dell'ultima giornata: sono stato abituato così"

Nessun rimpianto, nessun ripensamento. Denis Godeas non modificherebbe la scelta compiuta quest'estate, quando l'ex goleador professionista disse di sì al Lumignacco. E, neppure, lo stesso Godeas è per nulla pentito di aver sostituito lo scorso dicembre al timone della squadra rossoblù Giuliano Zoratti, vestendo i panni, scomodi e impegnativi, dell'allenatore-giocatore.
La sconfitta con la Virtus Corno di domenica ha lasciato l'amaro in bocca: "Mi sarei arrabbiato se avessimo pareggiato, figurarsi come mi sono sentito quando la gara si è conclusa 2-1 per i nostri avversari! Bravi loro, ne ho parlato con Zanuttig del quale sono amico: hanno sfruttato due nostre disattenzioni, ma se parliamo di gioco, determinazione e occasioni, allora bisogna dire che il Lumignacco avrebbe meritato quantomeno di ottenere un risultato positivo. In questa fase, ogni errore che facciamo diventa un conto salato da pagare: succede, e quindi dobbiamo migliorare ed evitare cadute di concentrazione e pause, o almeno continuare a provarci. Con orgoglio dico che domenica il Lumignacco ha disputato una buona partita, costruendo di più della Virtus Corno. Fanno bene i nostri avversari ad esultare, noi non dobbiamo però demoralizzarci. Dobbiamo, anzi, affrontare al massimo le quattro giornate che mancano, per noi, per la società e per la regolarità del campionato". 
Denis Godeas non può non aprire il capitolo degli errori arbitrali. Ma lo fa alla sua maniera: "Da sempre sono abituato a rispettare l'operato degli arbitri e a non cercare alibi. Però va riconosciuto che due-tre fischi domenica hanno avuto un peso decisivo sul risultato finale, in particolare la punizione da cui è scaturito il secondo gol virtussino e l'intervento da rigore su Tano nel recupero, trasformato in simulazione. Nel primo caso, purtroppo ero appena uscito dal campo, quanto di solito smetta al sottoscritto attaccare lo spazio sui calci di punizione avversari; lo schema attuato dalla Virtus era tutto fuorché micidiale o irresistibile, sarebbe bastato un minimo di attenzione e il gol non lo avremmo subito".
Lo sguardo di Godeas si allarga al campionato e alla sua avventura rossoblù: "Questa squadra ha dimostrato di avere potenzialità e limiti; le prime due in classifica, Cjarlins e Gemonese, hanno sicuramente qualcosa in più di noi, con le altre ce la stiamo giocando; avremmo potuto ottenere qualche risultato migliore, ma questi ultimi sono determinati da una somma di fattori assai ampia e quindi diciamo che, oltre ai nostri errori, le situazioni e gli episodi anche legati agli arbitraggi non ci hanno aiutato. Qualcuno mi chiede "chi te la fatto fare a...?". E io rispondo: resto convinto di aver fatto bene a scegliere il Lumignacco, una realtà che ho conosciuto da dentro e che ho apprezzato. Sono poi grato ai dirigenti rossoblù dell'esperienza che mi hanno permesso di compiere come allenatore: mi tornerà utile, anche se allenare e insieme giocare è veramente complicato, e qualcosa la squadra ci perde sia perché il Godeas calciatore spende energie anche per fare il tecnico, sia perché nel corso delle gare un allenatore non giocatore potrebbe dare ai ragazzi qualcosa di diverso e di più del sottoscritto. In campo non mi risparmio, sono abituato a rincorrere ogni pallone, per me sarebbe inconcepibile non mettercela tutta o concludere una partita senza sentirmi stremato. Spero, anzi, che i ragazzi acquisiscano una mentalità del genere, prendendomi d'esempio almeno sotto questo profilo".
Infine, Denis Godeas solleva il nodo dei rapporti tra il club rossoblù e il resto del pianeta calcio, in particolare i mezzi di comunicazione: "Francamente, vivendo il Lumignacco dall'interno, posso assicurare che parliamo di una società come le altre e, per certi aspetti, anche migliore. Lo dico per quella che è la mia esperienza e, in particolare, facendo un raffronto con gli anni trascorsi alla Triestina e al Monfalcone. Quindi, non riesco veramente a comprendere perché questo club venga continuamente criticato e risulti chiacchierato: sono uno che non ha bisogno di raccontare storielle, per cui ritengo sinceramente che questa sia una realtà che non andrebbe avversata ma apprezzata e aiutata in un panorama calcistico regionale che non mi pare sia poi così esaltante e florido. Personalmente, di certi trattamenti potrei tranquillamente fregarmene: sono Denis Godeas e non ho bisogno di essere coccolato o di ricevere altri riconoscimenti. Ma sentire intorno a persone - dirigenti e appassionati che si fanno in quattro per questa società - una ostilità del genere, è veramente qualcosa di fastidioso e ingiustificato".

Alessandro Maganza


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Print Friendly and PDF
  Scritto da La Redazione il 21/03/2017
 

Altri articoli dalla provincia...



















Vai all'edizione provinciale
Tempo esecuzione pagina: 0,13135 secondi